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Il municipio di Vairano Patenora e il maresciallo Massimo Palazzo

VAIRANO PATENORA – VERDESCA, RUBANO ACQUA PUBBLICA: 15 FAMIGLIE DENUNCIATE. QUANDO LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI FANNO DANNI

Il municipio di Vairano Patenora e il maresciallo Massimo Palazzo
Il municipio di Vairano Patenora e il maresciallo Massimo Palazzo

Vairano Patenora – Acqua pubblica rubata, 15 famiglie denunciate dai carabinieri. Ci sono anche imprenditori. Dal 2001 fino ad oggi – quindi per quasi 14 anni – abitazioni, imprese agricole e produttive nell’area denominata Verdesca hanno sistematicamente prelevato – abusivamente – acqua dalla condotta pubblica senza fare mai alcuna comunicazione all’ente municipale. Il comune però, per 14 anni, ha fatto manutenzione all’impianto, cambiato pompe idrauliche, pagato l’energia elettrica necessaria per il sollevamento dell’acqua nel serbatoio, ha eseguito analisi e garantito la potabilità dell’acqua stessa. Tutto senza incassare un centesimo per quell’acqua consumata. Tutto senza mai chiedersi dove finiva quella risorsa. Insomma, dal 2001 fino ad oggi nessuno mai della macchina amministrativa del comune di Vairano Patenora si è mai reso conto che stava accadendo nella zona Verdesca. Sicuramente la tecnica dello scarica barile sarà “lo sport” più praticato, ora che la questione finirà davanti ai giudici. Gli amministratori del municipio che dal 2001 si sono alternati al comune; i politici; i funzionari; i dirigenti e i semplici dipendenti della macchina amministrativa vairanese , faranno, probabilmente, a gara per addossarsi responsabilità a vicenda. Resta la certezza che nessuno ha controllato, nessuno ha fatto il proprio dovere. E il danno sembra essere doppio: al danno erariale per le casse del municipio si aggiunge quello indiretto alle famiglie coinvolte nell’inchiesta che potrebbero subire anche un processo penale. Tutto è venuto alla luce grazie all’inchiesta condotta dai carabinieri della stazione di Vairano Scalo – guidati dal maresciallo Massimo Palazzo – che in poco tempo ha portato alla luce una vicenda incredibile. Una questione nata e “prosperata”, probabilmente, per “l’avidità” di una manciata di voti. Tutto parte nel 2001 quando la giunta comunale guidata dall’allora sindaco Giovanni Robbio decise di realizzare un pozzo nella zona Verdesca per alimentare un acquedotto necessario in quell’area. Fatta l’opera tutti si “collegano” all’impianto senza però – secondo l’indagine eseguita dai carabinieri – le necessarie autorizzazioni. Il risultato è che per 14 anni hanno utilizzato acqua pubblica gratis. Per 14 anni nessuno mai, in comune, si è accorto di nulla. Questo rende chiaro il concetto che non serve cambiare gli uomini alla guida di un paese. E’ necessario, invece, cambiare il modo di gestire la cosa pubblica.

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un commento

  1. È proprio questo il punto, un modo di gestire anomalo dove i diritti si fanno passare per favori, il dovere d’ufficio non viene posto in essere per creare clientele perché chiedere ai residenti di pagare i consumi avrebbe significato perdere clientele. E intanto i costi di una gestione tanto scriteriata ricadono comunque sulle casse dell’Ente che risentono del comportamento di furbi che non solo possono fruire di una bene – l’acqua – fondamentale per la vita dei campi, delle aziende agricole e delle stesse famiglie, attraverso un impianto realizzato dal comune come denaro pubblico, ma non pagano neanche i consumi del bene stesso. E l’Ente (amministratori e funzionari) cosa fa?
    come al solito non controlla nulla per coltivare clientele politiche, provocando così un danno erariale di centinaia di migliaia di euro di cui spero ne rispondano dinanzi alla Corte dei Conti.