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GRAZZANISE / VITULAZIO – Voto di scambio, 15 avvisi di garanzia

 

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GRAZZANISE /  VITULAZIO  – Le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere su un presunto sistema di voto di scambio a Grazzanise non si fermano. Notificati altri 15 avvisi di garanzia a firma del sostituto procuratore della Procura di S. Maria Capua Vetere Silvio Marco Guarriello. Corruzione, peculato e voto di scambio le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, dal magistrato. Si tratta di un altro filone di inchiesta che non avrebbe nulla a che vedere, se non per alcune delle persone coinvolte, con quelle svolte finora dalla magistratura sammaritana. Tra i destinatari del provvedimenti l’ex sindaco ed ex vice presidente del Consorzio unico di bacino, Enrico Parente, di Grazzanise, l’ex direttore generale del Consorzio Antonio Scialdone, di Vitulazio, Michela Pontillo, di Capodrise, moglie di Scialdone, Antonio Pannone e l’ex assessore Salvatore Raimondo, di Grazzanise. La vicenda è relativa al Consorzio unico di Bacino, ma anche ad una società di vigilanza, la Vigilanza & Sicurezza srl. Questa ditta avrebbe ottenuto incarichi di sorveglianza dal Cub presso il deposito di Calvi Risorta, la sede amministrativa dell’ex Consorzio Ce/4 Cancello ed Arnone e a Piedimonte Matese. Quei contratti, però, secondo la Procura della Repubblica presso il tribunale di S. Maria Capua Vetere sono “fondati sul falso presupposto dell’urgenza in quanto venivano stipulati in violazione del decreto legislativo 163/06 in quanto, poiché i lavori affidati, ove necessari, attenevano ad esigenza istituzionale e continuative del Cub, mancava il requisito dell’urgenza e perché con le suddette proroghe ed estensioni, fittiziamente frazionando il contratto, si faceva falsamente apparire che il servizio aveva un importo inferiore alla cosiddetta ‘soglia comunitaria’ caso in cui, invece, sarebbe stato necessaria una procedura di evidenza pubblica”. In questo modo la Vigilanza & Sicurezza srl sarebbe riuscita ad ottenere più incarichi dal Cub. La stessa ditta sarebbe stata utilizzata, in base all’impianto accusatorio da Parente e Pontillo per ‘fare voti’. Dieci giovani, Marco Parente, Anna Conte, Francesco Di Guida, Paolo Bosco, Marco Alfieri, Pia Sciaudone, Mario Tessitore, Nicola Vitolo, Giovanni Berti e Salvatore Cepparulo, tutti di Grazzanise, sarebbero stati assunti presso la società al fine di orientarne le preferenze elettorali. Secondo Guarriello il posto di lavoro sarebbe stato loro garantito al fine di “ottenere il voto per Michela Pontillo, candidata al Consiglio regionale, nella primavera del 2010, e di Pietro Parente a candidato sindaco di Grazzanise”. Il sostituto procuratore ha siglato l’avviso di garanzia per quindici persone, chiedendone, nel contempo, l’interrogatorio.

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