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Gennaro Galdiero e Pasquale Savanelli

CAIANELLO / SESSA AURUNCA – Omicidio Galdiero, l’ultima telefonata della vittima: “questo ha un pistola, aiuto”. Domani Savanelli davanti al giudice

Gennaro Galdiero e Pasquale Savanelli
Gennaro Galdiero e Pasquale Savanelli

CAIANELLO  / SESSA AURUNCA –  Omicidio Galdiero, prima di essere colpito a morte, Gennaro Galdiero era al telefono con un cliente che ascolta, quindi, in diretta la sparatoria.  Le ultime parole di Galdiero trasmettono lo stupore per quello che vede e, allo stesso tempo, sono una richiesta di aiuto: Questo è scemo, ha una pistola. Aiuto”. Poi il fragore dei colpi d’arma da fuoco, poi il silenzio. Il cliente chiama il fratello di Galdiero – Giacomo – e gli dice che forse è accaduto qualcosa a Gennaro, racconta quello che ha ascoltato al telefono.

L’interrogatorio: Pasquale Savelli sarà sottoposto, domani mattina (30 maggio 2014), all’interrogatorio di garanzia. Potrebbe spiegare, domattina, le ragioni del delitto consumatosi l’altro giorno a Caianello dopo aver pranzato con la vittima. Sarà assistito dagli avvocati Luigi Scorpio e Antonio Mirra. Savanelli appare ancora confuso, riferiscono i difensori, e quindi potrebbe anche decidere di non rispondere alle domande del giudice. Pasquale Savanelli è sotto choc e per questo preferisce non parlare delle cause che hanno scatenato la sua ira contro l’amico e socio Gennaro Galdiero, freddato con tre colpi di pistola di cui uno alla testa.

L’autopsia: Da alcune ore, presso l’ospedale di Caserta, è in corso l’autopsia sul corpo di Galdiero. L’esame medico legale sarà un primo importante passo per fare chiarezza sulla vicenda. I punti di chiarire sono tanti.

Pasquale Savanelli, alcune ore dopo il delitto, si costituì presso la caserma dei carabinieri di Vairano Scalo, consegnò la sua pistola – regolarmente detenuta – confessò l’omicidio, senza spiegare i motivi dell’aggressione. In apparenza i due – che erano soci in affari – lavoravano in perfetta sintonia e fra loro i rapporti erano normali, a tratti cordiali. Erano due caratteri completamente differenti, sia per formazione culturale che per modus operandi, ma questo non impediva loro di lavorare insieme e di essere amici. La conferma potrebbe essere quella del pranzo, conclusosi pochi minuti prima del delitto, fra lo stesso Savanelli e Galdiero. Un pranzo, riferiscono alcuni avventori, che si sarebbe svolto in maniera serena, come avviene fra persone in sintonia: si mangia, si beve, si scherza e si ride, magari si alza un po’ la voce ma tutto nella norma. Poi, concluso il pranzo i due escono e ognuno nella propria vettura si allontano per ritornare ai propri affari. Savanelli insegue Galdiero e lo fredda con almeno tre colpi di pistola.

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