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PIANA DI MONTE VERNA – Omicidio Santabarbara, il nipote sottoposto al test del Dna

PIANA DI MONTE VERNA – Omicidio Santabarbara: sottoposto alla prova del Dna il nipote dell’anziana donna trucidata nella mattinata del 5 gennaio scorso, all’interno della sua abitazione a Piana di Monteverna.  Il pubblico ministero Carlo Fucci della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sta cercando di cristallizzare le prove che conducono ad un solo colpevole: Pasqualino De Siano, l’unico ad essere stato iscritto nel registro degli indagati. Si attendono ora i risultati del Racis che stanno confrontando il Dna del giovane con quello della vittima. A De Siano gli 007 dell’Arma hanno sequestrato le scarpe ed i pantaloni ricoperti di tracce ematiche. Le scarpe, perché nella camera da letto della vittima sono state lasciate delle impronte con delle suole compatibili con quelle che indossava De Siano. Il pantalone, perché era ricoperto di sangue ed su una coscia vi era l’impronta insanguinata della mano della zia come se la poverina avesse tentato di difendersi afferrando la gamba. De Siato quando è stato portato in caserma per essere interrogato presentava una ferita di arma da taglio su un dito. Al momento l’arma, il coltello utilizzato per commettere il  delitto  non è stato ancora trovato, né sono stati ritrovati il collier ed un braccialetto che la donna indossava sempre anche al momento in cui è stata uccisa perché sono stati repertati dei segni post mortem  durante l’esame autoptico intorno al collo e al polso di Lina Santabarbara come se qualcuno le avesse strappato con forza i monili che indossava. Unici gioielli derubati. Probabilmente il killer cercava i soldi della pensione che la 70enne aveva da poco ritirati questo giustificherebbe le impronte del killer in camera da letto al primo piano.  Inoltre stridenti e discordanti con la versione di De Siato sono le dichiarazioni di un’altra zia che vanno ad accusarlo. De Siano ha giustificato le macchie di sangue sul pantalone dicendo di aver girato e tentato di sollevare il corpo della zia quando l’ha trovata riversa a terra in una pozza di sangue quella mattina del 5 gennaio poco dopo le ore 11 quando è stato scoperto il cadavere ma non ha saputo giustificare le impronte insanguinate in camera da letto.  Dai riscontri delle altre testimonianze De Siato era a conoscenza dei soldi che la zia aveva con sé. La morte dal medico legale è stata accertata proprio intorno alle 11 di mattina quando De Siato dice di aver trovato la zia. Dalle testimonianze raccolte dalla polizia giudiziaria De Siato aveva tentato di impossessarsi della pensione della congiunta senza riuscirci. La poverina poiché non si sentiva al sicuro da un po’ di giorni non dormiva più a casa sua ma presso la sorella. Qualcuno di notte aveva tentato di entrare in casa forzando la finestra per questo motivo la notte se ne andava dalla sorella poco distante rincasando solo la mattina, dunque quando è stata massacrata era appena rientrata ha aperto subito dopo la porta al suo assassino che afferratala per il collo l’ha tenuta bloccata facendola piegare sulle gambe e pugnalandola dal basso verso l’alto terminando lo strazio con un grosso fendente alla gola sgozzandola.
maria giovanna pellegrino

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