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ROCCAMONFINA – Anche le castagne “vittime” della terra dei Fuochi, il Nord rifiuti i prodotti di Roccamonfina

roccamonfina. Un carico di farina di castagna inviata ad una cooperativa di distribuzione nel settentrione dell’Italia è stato rispedito al mittente. Il motivo del ritorno al mittente del carico è stata la sua provenienza, cioè Roccamonfina, provincia di Caserta. Quindi, Terra dei Fuochi.  Questa è la stata la bruttissima esperienza vissuta da un produttore di Roccamonfina che lavora nel mondo della lavorazione della frutta import ed export da moltissimi anni. Purtroppo bisogna registrare che oltre al danno questo produttore roccano, V.A., ha subito anche la beffa in quanto questo meraviglioso territorio collinare dell’Alto casertano di Roccamonfina non è affatto incluso in quella piccola sfera ritenuta contaminata dall’interramento di rifiuti tossici, poi denominata Terra dei Fuochi (mortificante per una provincia da sempre considerata come Terra di Lavoro).  Purtroppo sembra che attorno a questa triste realtà che è uscita fuori da poco, ma che risale a molti anni fa con il “placet” di buona parte di tutti quei politici del territorio che si sono susseguiti nel corso degli anni e di tante altre figure istituzionali (nessuno ha mai visto nulla, nessuna ha mai saputo nulla), riguarda una piccola sfera territoriale di una zona della provincia di Caserta alquanto distante da Roccamonfina, per cui il suddetto produttore si è sentito anche beffato da tale atteggiamento. «L’intero territorio di Roccamonfina, così per quanto riguarda il territorio dell’Alto casertano, non c’è alcuna contaminazione del genere, per cui i nostri prodotti frutto della nostra terra, non sono affatto contaminati», ha dichiarato il consigliere comunale delegato all’Ambiente del Comune di Roccamonfina Fiorentino Bevilacqua. «Inoltre i nostri produttori di castagne stanno ancora combattendo un problema con le castagne legato all’infestazione del parassita del cinipide calligeno, il quale stiamo combattendo in maniera del tutto naturale con dei buoni risultati, mentre adesso dobbiamo affrontare anche un problema non nostro che andrebbe ad incidere drammaticamente sulla maggiore economia del paese. E la cosa dispiace ancora di più quando la speculazione viene dal Nord, in quanto buona parte del settentrione, come una fascia della Pianura Padana, è considerata contaminata con una fascia nera, contrariamente alla fascia rossa di una piccola zona del casertano a confine con la provincia di Napoli». A questo punto sarebbe opportuno che tutte le forze politiche del territorio, coadiuvati dai produttori e dagli agricoltori del territorio, si unissero per lottare questo cancro mediatico (ed anche politico) che sta mettendo in ginocchio un settore di maggiore economia del territorio i

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