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TEANO – Depuratori non funzionanti e inquinamento del fiume Savone, scattano gli interrogatori per i tre indagati

teano. Inquinamento del fiume Savone, scattano gli interrogatori per le tre figure coinvolte nell’indagine. Pochi giorni fa è stato ascoltato dal pubblico mininistero il tecnico Fulvio Russo, nei prossimi giorni sarà la volta dell’ex sindaco della città, Raffaele Picierno e dell’amministratore dell’impresa che gestiva il depuratore. Interrogatori che nascono da una precisa volontà degli indgati che intendono così chiarire le loro posizioni già nella fase iniziale dell’indagine. Sono stati tre, sulla vicenda,  gli avvisi di garanzia:  il responsabile dell’ufficio tecnico, Fulvio Russo e per l’ex sindaco Raffaele Picierno. Inoltre, la Procura rivolge accusa anche contro l’impresa che allora gestiva gli impianti di depurazione: Salvatore Barletta originario di Maddaloni ma residente a Caserta. Barletta è indagato quale amministratore  unico della Spa “SO.T.ECO” che gestisce l’impianto di depurazione del predetto comune.
L’accusa è quella di aver sversato le acque delle fogne senza la necessaria depurazione direttamente nel corso d’acqua che poi si getta nel mare di Mondragone.  L’ingegnere Fulvio Russo ha chiesto ed ottenuto dalla giunta municipale teanese il sostegno alle spese legali necessarie per la difesa.  I tre indagati sono accusati, dalla Procura della repubblica di aver violato la norma in materia ambientale perché  in concorso tra loro, l’ex sindaco Picierno Raffaele quale sindaco del comune di Teano, Fulvio Russo quale responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Teano, Salvatore Barletta, quale amministratore unico della S.p.a. ” SO.T.ECO” che gestisce l’impianto di depurazione del predetto comune, sito in località Pastene, immettevano le acque reflue di scarico nel corpo idrico superficiale del torrente Savone che sfocia nelle acque del mare del comune di Mondragone prive del processo di depurazione in quanto l’impianto era disattivato per la maggior parte delle fasi. Il reato, così come riportato all’interno dell’avviso di garanzia notificato nei giorni scorsi agli indagati, è stato accertato, in Teano, il trenta giugno dell’anno 2010. Inoltre, Picierno e Russo, in concorso tra loro, Picierno quale sindaco del comune di Teano, e  Russo quale responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Teano, immettevano le acque reflue di scarico e precisamente della rete che serve parte del capoluogo, delle frazioni di Teano scalo, Casamostra, Pugliano, S. Marco, Cappelle, Casi, Fontanelle, Tranzi, Versano, Carbonara, Casale, Gloriani, Furnolo, Tuoro e Casafredda direttamente e quindi non sottoposte ad alcun trattamento, nel corpo idrico superficiale del torrente Savone che sfocia nelle acque del mare del comune di Mondragone. Questo ulteriore reata, secondo l’accusa, sarebbe stato dagli  inquirenti, il dodici luglio 2010.  Del resto la conferma alle accuse della Procura si potrebbe trovare anche in un progetto redatto dall’allor amministrazione comunale sidicina nel quale era scritto che le fogne della città inquinano due importanti corsi d’acqua. Per risolvere questa situazione l’amministrazione comunale guiidata dal sindaco Picierno  presentò un progetto per 50 milioni di euro.   Il sistema fognario del comune di Teano inquina due importanti corsi d’acqua: il fiume Savone – che sfocia direttamente nel mare – e il torrente Messeri che confluisce nel primo; inoltre, il fiume Savone, per lunga parte, scorre anche nel Parco Regionale di Roccamonfina.

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un commento

  1. Ho il piacere di constatare che si inizia a dare seguito ad una mia lotta. Anche la foto è mia!!!