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CAIVANO / MARCIANISE – Omicidio Ciccarelli, ergastolo per tre boss

Caivano/Marcianise  (Maria Giovanna Pellegrino) – Omicidio Ciccarelli la Dda di Napoli chiede tre ergastoli per i boss accusati del delitto che avvenne a Caivano  nel corso della faida per il controllo del Parco Verde. L’udienza preliminare con rito abbreviato si è svolta questa mattina innanzi al gup Ferrini del tribunale di Napoli a carico di Salvatore Belforte, Giovanni Musone e Antonio Della Ventura. Ad ottobre le discussioni della difesa tra i cui rappresentanti vi è l’ avvocato Massimo Trigari.  Per questo delitto lo scorso mese di ottobre i militari della compagnia di Casoria e del nucleo investigativo carabinieri di Castello di Cisterna eseguirono due nuove ordinanze di custodia cautelare emesse per gli omicidi di Massimo Ciccarelli, da un lato e di Valerio Ummarino e Gabriele Spenuso dall’altro.  Per l’omicidio Ciccarelli, venne riarrestato anche se già detenuto Salvatore Belforte, capo dell’omonimo clan camorristico di Marcianise, Giovanni Musone e Antonio Della Ventura, esponenti di spicco dello stesso clan. Per questo delitto, commesso nel maggio 1998 nel Parco Verde di Caivano, sono state già condannate, con sentenza irrevocabile, sette persone tra le quali anche Vittorio Musone al quale venne comminato il carcere a vita. Il procedimento a carico di Salvatore Mazzacane e degli altri due odierni imputati è nato a seguito delle nuove dichiarazioni accusatorie rese da Gerardi alias kalashio ora collaboratore di giustizia.  L’omicidio si inquadra nell’aspra guerra tra consorterie contrapposte nei territori di Caivano, Marcianise e zone confinanti e costituisce una delle attuazioni pratiche dell’alleanza militare tra il clan Natale-Marino, operante in Caivano, ed il clan Belforte, operante a Marcianise, clan camorristici i cui esponenti, uniti dalla comune origine cutoliana, si sono scontrati con i gruppi facenti capo a Francesco Pezzella detto ‘pane e rano’ e Alfredo Russo detto ‘o nano’, per il controllo delle attività illecite nell’area di interesse comune. Massimo Ciccarelli venne ucciso proprio nella sua abitazione . I killer per farsi aprire dalla vittima si erano travestiti da poliziotti. Il riesame per libertà per questi episodi contestati a Belforte a Musone e a Della Ventura annullò la misura coercitiva solo per il boss dei Mazzacane confermando per Musone.

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