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CASERTA – Tumori infantili, troppi casi nel Casertano

CASERTA — Tre cifre: zeroquarantotto; è il codice con cui il sistema sanitario nazionale identifica i pazienti esenti da ticket per patologie oncologiche. In provincia di Caserta di ‘‘048” ce ne sono tanti, troppi. Tanto da essere un incremento sospetto. Ne sono convinti i «Medici per l’Ambiente» che hanno deciso di incrociare i dati di oltre centomila pazienti per verificare un’ipotesi che prende sempre più piede: la correlazione tra incidenza tumorale e aree inquinate. Lunedì pomeriggio si sono svolti a Capodrise i funerali del piccolo Francesco, un bambino di otto anni ucciso da un tumore. «Eppure non fumava e la mamma era attenta alla sua alimentazione», ha scritto don Maurizio Patriciello, il parroco della Terra dei Fuochi sull’Avvenire, rispondendo alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin che aveva associato le patologie tumorali in Campania «anche agli stili di vita». Parole, quell’esponente di governo, che sono suonate come uno sberleffo per le tante associazioni e i tanti comitati che da anni si sgolano per dire che in Campania, e più precisamente a Caserta e nella zona a ridosso dell’aversano, a Napoli Nord, si muore sempre di più di tumore. Troppo. E a farne le spese sono soprattutto i bambini.

COLLEGAMENTI – «La residenza dei bambini affetti da tumori infantili in Campania — ha affermato Gaetano Rivezzi, presidente casertano e campano di Medici per l’Ambiente — appare ad una valutazione osservazionale empirica corrispondere a comuni ad alto impatto ambientale. Stiamo provando a dimostrare — spiega — che i tumori infantili, soprattutto in provincia di Caserta, sono la spia di una modifica delle patologie cliniche associabile o correlabile all’inquinamento ambientale. Purtroppo abbiamo un aumento spaventoso dei casi che si stanno moltiplicando. A Caserta e a Napoli, come documentato dal ministero della salute, c’è un indice di patologia oncologica nettamente superiore all’atteso rispetto alle province di Benevento, Avellino e Salerno». Anche grazie all’Osservatorio per la Salute creato dal comune di Caserta, Medici per l’Ambiente, assieme all’Associazione pediatri Campania e ai medici dell’ospedale Posillipon proveranno a mappare le patologie tumorali infantili del casertano. «Proveremo a georeferenziare tutti i bambini che hanno una patologia oncologica a seconda della residenza e di una anamnesi ambientale dei loro genitori. Possiamo già dire che gli stessi oncologi rilevano che moltissimi pazienti provengono da zone ad alto impatto ambientale». Stesso lavoro anche tra gli adulti, differenziando le zone anche per patologie. Qualcosa del genere fu fatto già anni fa e venne fuori che «il tumore della vescica era più presente a Casagiove, quello del polmone tra Capua e Pignataro, quelli epatici a Marcianise ma negli ultimi dieci anni — spiega Rivezzi — gli studi non proseguiti ed è quello che vorremo fare noi». A settembre Medici per l’Ambiente ha già programmato un’assemblea pubblica in cui verranno forniti tutti i dati dell’incidenza tumorale in provincia di Caserta realizzati dall’Osservatorio comunale. Ora che la ministra Lorenzin ha annunciato ieri ulteriori indagini epidemiologiche nelle zone ad alto impatto ambientale della Campania. E proprio a lei ha scritto il sindaco di Marcianise Antonio De Angelis (tra l’altro medico) invitandola «a visitare queste terre, dove purtroppo si muore di più che in altre regioni». (Antonella Palermo)

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un commento

  1. E’ assurdo che mio figlio si sia ammalato di cancro a soli 5 anni.
    Per di piu’ dopo che lo stato sia complice con la camorra di questo biocidio campano.