NAPOLI – Falsi invalidi, 45 arrestati. C’è anche un dipendente dell’Asl

NAPOLI – Questa mattina, a seguito di sviluppi di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione – e inerente alle indagini riguardanti le false invalidità, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal locale ufficio G.I.P. nei confronti di 45 indagati, ritenuti responsabili di truffa ai danni di ente pubblico, contraffazione di certificazioni, falsità materiale commessa da PU. Tra gli arrestati figura anche un dipendente dell’ASI. Napoli 1, addetto alla gestione amministrativa di pratiche d’invalidità civile, ritenuto responsabile della realizzazione dei falsi decreti d’invalidità. L’operazione odierna costituisce prosieguo dell’attività d’indagine volta a reprimere il grave fenomeno dei ed “falsi invalidi”, molto diffuso anche in ambito nazionale, coordinata, sin dal 2009, dalla Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Napoli, con un apposito pool costituito da tre magistrati, e che ha consentito, sino a questo momento, l’arresto di oltre 350 persone e il sequestro di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 14 milioni di euro. Si ricorda che l’attività investigativa in questione portò anche all’individuazione di diversi sodalizi criminali specializzati nella “produzione” di falsi invalidi: uno facente capo ad un ex consigliere municipale e composto da pubblici funzionari, uno posto sotto il diretto controllo di soggetti legati a clan camorristico del centro storico di Napoli ed un terzo, formato da pubblici ufficiali in servizio presso le ASL e l’INPS di Napoli, operanti con la collaborazione del pubblico ufficiale infedele arrestato nell’operazione di oggi.  Contestualmente alle misure cautelari personali eseguite in data odierna gli operanti hanno dato esecuzione a decreti di sequestro preventivo “per equivalente” di denaro e beni a carico degli arrestati, sino a concorrere alla somma sottratta all’erario pubblico.