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CASTELLO MATESE – Minacce al sindaco Montone, caso irrisolto da 3 anni

CASTELLO DEL MATESE –  Intimidazioni al sindaco Antonio Montone. Un giallo che da tre anni non viene svelato. Era il settembre del 2010, quando un  pacco minatorio fu recapitato nelle mani del sindaco del paese. All’interno una testa di cane ancora sanguinante, una decina di proiettili e una lettera con forti minacce. Il gesto sembra essere legato ai tanti lavori pubblici che in quel periodo interessavano l’ente del piccolo centro matesino. Gare alle quali da qualche tempo non  riuscivano più a partecipare le “solite” ditte dell’agro aversano che, invece, in altri centri di Terra di Lavoro monopolizzano gli appalti. Potrebbe essere questa la chiave di lettura del grave gesto che scosse la famiglia Montone. Alcune persone sconosciute  arrivarano a Castello di buon mattino e consegnarono un pacco al sindaco. Il gruppo di sconosciuti si allontanò velocemente, facendo perdere le tracce. Antonio  Montone, intuì  immediatamente qualcosa di strano  ma non immaginò il contenuto. All’interno, ben confezionato, una testa di un cane da poco mozzata. Nella bocca erano infilati alcuni proiettili. Altri colpi, invece, erano contenuti in una busta dove era custodito un messaggio di minacce contro il primo cittadino. Il piccolo centro matesino, in quel periodo, era un cantiere aperto. Fra i lavori già appaltati e quelli che presto dovevano essere aggiudicati si arriva oltre i quattro milioni di euro. Una somma che faceva gola a molte aziende, specialmente a quelle che sono “abituate” a vincere senza tante difficoltà e senza tanta concorrenza.  Se la pista delle gare di appalto appare quella più probabile, i carabinieri della compagnia matesina, che hanno condotto le indagini sul caso, seguirono anche altre ipotesi. Indagini che però non sono riuscite a sciogliere il giallo e così gli autori di quel gesto restano sconosciuti e impuniti

 

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