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SANT’ANGELO D’ALIFE – Comunali, Bucci scende in piazza

SANT’ANGELO D’ALIFE (francesco mantovani) – Il primo appello al voto si è stagliato ieri sera sul cielo di Sant’Angelo d’Alife. Il discorso di Salvatore Bucci – la sua è stata la prima compagine a scendere in piazza – si è essenzialmente articolato lungo due binari. Uno di natura prettamente passionale; l’altro, di natura strettamente politica. Bucci, in attesa che finisca il gioco del gatto col topo tra Caporaso e Di Tommaso e anche le altre liste diano il via alla loro campagna elettorale, si è rivoto ai cittadini col suo ormai classico carisma. In un primo momento, ha toccato le corde ove di annida quel sentimento di appartenenza che lega il suo popolo, la sua gente, alla sua figura politica, ma anche e soprattutto umana. Quel “popolo che ancora una volta si è stretto intorno a me – ha esclamato Bucci – per dare seguito ad un progetto iniziato nell’ormai lontano anno 2000”. Un endorsment andato via via rafforzandosi quando la maggioranza uscente iniziava a dare i primi segnali di divisione. Una frammentazione divenuta nel giro di poco tempo così lacerante da provocare una implosione annunciata. L’affondo politico vero e proprio, invece, ha avuto inizio nel momento in cui Bucci ha spiegato ai cittadini il percorso he ha portato alla formazione delle liste. “Quattro liste – ha continuato il candidato sindaco – sono il segno tangibile di una frammentazione di cui il paese poteva e doveva farne a meno in un periodo così delicato”. Bucci si è soffermato sulla propria volontà di aprire nelle fasi antecedenti la presentazione delle liste un dialogo con tutte le altre forze politiche nell’ottica di una coesione sociale oltre che politica del paese. Un processo iniziato, ma poi interrotto da chi ha preferito probabilmente tenersi stretto una fetta di elettorato rivendicandone la leadership. In questo scenario, ha ricordato Bucci, si è sviluppata una sorta di tendenza al conservazionismo attraverso la quale è proliferata poi in maniera viscerale la volontà di dare gambe ad una aggregazione estemporanea dell’ultim’ora in cui sono confluite varie figure politiche. Eccetto una. Ironia della sorte proprio quella che nel corso degli ultimi anni ha rappresentato nel vero senso della parola la sinistra santangiolese: l’ex presidente del Parco del Matese, Pino Falco. “Qualcuno oggi – ha detto Bucci – ha voluto mettersi al vertice di un elettorato (quello di sinistra) il cui unico vero rappresentante è e continua ad essere Pino Falco”. Il candidato sindaco della lista “Per Sant’Angelo” ha anche fatto notare la lapalissiana idiosincrasia espressa attraverso la presenza nella stessa lista di Vittorio Folco, Giovanni Curtopasso e Michele Caporaso. “I primi due – ha urlato il candidato sindaco – erano nella mia giunta e insieme a me diedero corpo ad una programmazione delle opere pubbliche da realizzarsi. Come mai ora stanno con Caporaso che ha letteralmente sconfessato quella programmazione”? Bucci ha inoltre promesso ai santangiolesi che il suo primo provvedimento in caso di affermazione alle urne sarà la revoca di quell’ordinanza che impedisce il transito lungo il secondo tratto della strada provinciale 149 che collega Sant’Angelo con Raviscanina. Parlando della difficile situazione economica in cui versano le casse dell’ente, ha ricordato che, massa debitoria a parte, il comune vanta anche dei consistenti crediti. Si pensi ai 300mila euro che la Regione Campania non ha ancora versato nelle casse del comune comportando un ritardo del pagamento delle mensilità ai dipendenti comunali. “Occorreva e occorre sollecitare la Regione. Non è possibile che un piccolo comune debba accollarsi altre spese andando a colmare le lacune altrui”. Prima di Bucci, si sono presentati i vari componenti della lista numero tre. Da Pierina Latino (completamente a suo agio anche se è alla sua prima candidatura) al giovane emergente Gianpiero Zazzarino. Da Eva Ricciardi a Giancarlo Campone. “Tutti già pronti – ha esclamato Bucci – a rivestire la carica di consiglieri comunali”. Assente, per motivi familiari, Giovanni Mastroianni il quale, attraverso la voce dell’avvocato Campone, ha rivolto ai cittadini il suo appello. Spiegando il motivo che lo ha spinto a candidarsi con Bucci dopo aver collaborato insieme fattivamente in veste di consiglieri comunali di minoranza. “Come forse saprete le passate elezioni hanno prodotto oltre che gli amministratori di maggioranza anche due gruppi dico due gruppi di minoranza – queste le parole di Mastroianni lette eccezionalmente da Campone -. Della Lista Martone sono diventati consiglieri di minoranza la stessa Martone quale candidata a sindaco e il primo eletto della lista il Dr. Bucci Nella Lista Iannarelli allo stesso modo è diventato consigliere Iannarelli e il primo eletto cioè io. I due gruppi sin dall’inizio si sono avvicinati e pur rimanendo costantemente uniti mai hanno formalizzato un  gruppo unico. Preciso ciò per smentire taluni – vicini alla mia ex lista- che ultimamente hanno sostenuto il contrario pur di giustificare il loro allontanamento. Per  l’amor  di Dio è legittimo e lo dico senza ipocrisia, non necessitavano spiegazioni. Tutti sono liberi di esercitare quel grande dono che il Padre supremo ci ha dato : il libero arbitrio. Su questo però, se lo riterrò utile e necessario, ritornerò per chiarire meglio. Da quasi subito ci siamo capiti con Salvatore. Lui avrà rilevato  i miei numerosi difetti, io i suoi. Ritenendoli entrambi superabili, senza dirci neanche una parola abbiamo evidentemente continuato il nostro rapporto anche oltre quello politico. La regola, l’unica  regola , non scritta e neanche dichiarata, è  l’aver nitido  il concetto  della pari dignità. Ma ciò che è stata la molla che più di tutto ha dato robustezza a questa coppia è un’idea , un sogno. Vi dirò in seguito. Per i primi quattro mesi abbiamo, per scelta unanime  del seppur informale  gruppo di opposizione, partecipato ai vari consigli senza creare difficoltà alcuna alla maggioranza in modo che potessero i neo amministratori  acquisire un minimo di conoscenze  procedurali  e qualcosa di  materia amministrativa. Se non avessimo fatto così sarebbe stato come sparare sulla croce rossa. I mesi sono passati ma nulla  succedeva proprio  nulla, nulla di nulla.  Sempre  unanimemente si è deciso allora  di essere propositivi e abbiamo offerto la nostra collaborazione per rafforzare il gruppo e cercare tutti insieme di lavorare su un progetto di sviluppo per Santangelo. Non c’è stato verso. Il resto e soprattutto l’epilogo della vicenda lo conoscete bene”.

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2 commenti

  1. chissà come mai qui non c’è nessun commento

  2. ovviamente è la considerazione che si merita