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CASERTA – Le mani della camorra sull’energia eolica

CASERTA. La camorra sta puntando alla green economy e lo sta facendo attraverso il settore dell’energia eolica. Sotto indagine alcuni progetti della Campania, Molise e Sardegna, Liguria. La passione della “galassia” dei Casalesi per il solare, soffia da Caserta a La Spezia passando per Monza. Secondo la DDA, sarebbero nate una serie di società strettamente collegate al clan dei Casalesi. Le aziende intendeno fare affari con l’energia eolica, sfruttando fondi pubbici ma senza benefici per il territorio: solo una discreta somma per l’occupazione del suolo.Se non fossero gestiti dalla camorra, i rifiuti potrebbero portare migliaia di posti di lavoro. Oggi il governo Monti si affanna per garantire una certa occupazione e per farlo si dovrebbe sottrarre alla camorra la gestione di diversi settori. Con la green economy il rischio è opposto: la camorra continua a diffondersi e lo fa attraverso l’energia eolica.

Il piano dell’attività mafiosa era molto semplice: sfruttare una società esistente solo su carta, per accaparrarsi i fondi pubblici e realizzare un parco eolico nella zona di Casertavecchia. Tra i nomi degli indagati vi sono personaggio implicati più volte nell’economia criminale campana..E’ stata questa perquisizione eseguita un anno fa a fare luce sull’intera faccenda. La green economy è un settore fiorente e rappresenta un piatto ghiotto per le attività mafiose. Questo è un chiaro anticipo: la mafia, proprio come i veri imprenditori, intende sfruttare il settore della green economy ma senza investire in essa, piuttosto mettendo le mani sui fondi pubblici stanziati dai vari enti. La società sequestrata, negli ultimi mesi, avrebbe fornito impianti di depurazione ad aziende fittizie ma l’attività più redditizia era ancora in fase di progettazione: l’allestimento di un parco eolico nel centro di Casertavecchia. Attività che la Regione Campania continua a finanziare A leggere il decreto di sequestro del 12 ottobre della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dubbi non ne sorgono. Ancor meno se si guardano le investigazioni datate 2011 della Direzione investigativa antimafia di Napoli nei confronti di alcuni soggetti ritenuti gravitanti intorno ai Casalesi, fra cui Pasquale Pirolo e l’avvocato Michele Santonastaso, attualmente a giudizio perché ritenuto contiguo al clan, per il reato di corruzione. Proprio a casa di Santonastaso la Dia di Napoli raccolse importanti elementi investigativi che hanno consentito al Tribunale dapprima di disporre il sequestro, ad aprile 2012, della società Ictea con sede a Bellona e Maddaloni (Caserta) e ora di emettere il provvedimento di sequestro che coinvolge le quote sociali, i beni aziendali (comprese le partecipazioni in altre società) ritenute dalla Procura tutte riferibili indirettamente a Pirolo che, per lunghi anni, è stato l’alter ego di Antonio Bardellino nel delicato settore degli investimenti economici. Secondo il tribunale di Santa Maria, la società era nata proprio per questo: costituita il 31 maggio del 2011 con capitale sociale di 10.000 euro -il limite minimo per una srl- si interessa di settori “strategici” legati proprio allagreen economy: impianti di depurazione ed energie rinnovabili. Una longa manus imprenditoriale, in altre parole, come dichiara il capo centro della Dia di Napoli Maurizio Vallone, che ha maturato “una innegabile e solida esperienza nelle modalità di investimento e successivo occultamento dei profitti illeciti derivanti dai più svariati reati. Pirolo risulta condannato in via definitiva per per 416 bis nella prima sentenza Bardellino, quella emessa il 29 aprile del 1986 dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere”. La prima società coinvolta dal sequestro è Simec srl, con sede legale a La Spezia e ufficio a Cesano Maderno (Monza-Brianza), dedicata principalmente al settore del fotovoltaico, che a fine 2009 aveva un fatturato di 1,6 milioni, con partecipazioni nella Tecno Calor srl in liquidazione, nella Sre spa e nel consorzio Crt. La seconda è Berkeley Italia Srl, con sede con sede legale a Parma, attiva nel settore immobiliare e della gestione delle partecipazioni societarie, con partecipazioni nella Ctida Srl, Gruppo Soeco srl e Ctida Impianti Srl. Quest’ultima, con sede legale a La Spezia, si dedica al settore del trattamento acqua in Italia ed all’estero e agli impianti fotovoltaici e solari. L’ultima società è Service Plus Srl, con sede legale a Roma e uffici ad Arienzo (Caserta), attiva nella commercializzazione di tutti i generi alimentari.

Gazzetta di Caserta

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