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VAIRANO PATENORA – Usura e minacce, rinviato il processo

VAIRANO PATENORA. Usura e minacce, rinviato a gennaio il processo a carico di Giuseppe Mauriello. Respinte dai giudici tutte le eccezioni avanzate dalla difesa dell’imputato che chiedevano di non utilizzare le intercettazioni ambientali e telefoniche. Dopo circa tre anni dall’arresto dell’uomo, si è avviato  il giudizio a carico dell’imprenditore molto conosciuto in tutta la zona. L’accusa è quella di usura ed estorsione.  Sono state presentate, ieri, dagli avvocati delal difesa, una serie di eccezioni preliminari che il giudice dovrà valutare fino alla prossima udienza fissata per metà novembre. Infatti l’uomo è titolare di una ditta che opera nel settore della vendita di carne all’ingrosso.Si sono costitui parti civile le due vittime dei fatti imputati a Mauriello.  Si tratta di Costantino Zoglio e della moglie – che hanno affidato la propria difesa all’avvocato Ernesto De Angelis – che gestiscono un’attività commerciale a Vairano Patenora che lo stesso Mauriello riforniva di carni. Secondo l’accusa, Mauriello  restava soldi ad importanti attività commerciali della zona del vairanese con tassi di interesse altissimi. Quando le vittime non riusciva a pagare, allora, arrivavano le minacce di ogni genere. Perciò,  finì in carcere Giuseppe Mauriello, cinquantenne, residente a Teano. Le accuse a carico dell’uomo sono di usura ed estorsione.  Le sorti difensive dell’arrestato sono state affidate all’avvocato Angelo Raucci del foro di Santa Maria Capua Vetere. Nel 2008 scattarono le denunce da parte di alcune vittime.  Qualche mese dopo scattò il blitz dei carabinieri che portò all’arresto dell’uomo, su ordine della Procura della Repubblica. Subito dopo il fermo, Mauriello fu associato al carcere di Santa Maria Capua Vetere.  Successivamente fu posto al regime dei domiciliari, ora è totalmente libero e quindi seguirà il processo da uomo
libero.  Determinate, per l’arresto dell’uomo sono state le diverse denunce
delle vittime che hanno permesso ai carabinieri di Capua di raccogliere le prove
necessarie per l’arresto dell’uomo.  Dall’attività investigativa emergerebbe un
quadro molto preoccupante in cui l’usuraio riduceva le proprie vittime.
Mauriello, residente a Teano, lungo il tratto di territorio che affaccia sulla
statale Casilina, operava principalmente nella città di Vairano Patenora dove
teneva gran parte dei suoi contatti

 

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