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PIEDIMONTE MATESE – Truffa sui telefonini, parlano le vittime

PIEDIMONTE MATESE. Quaranta perquisizioni in tutta Italia da parte della Guardia di Finanza nei confronti di altrettante persone che attivavano abusivamente contratti telefonici e promozioni, senza l’autorizzazione degli utenti, usando credenziali d’accesso rubate ai gestori come Telecom, Vodafone e H3G. Le perquisizioni sono state effettuate dai finanzieri nella abitazioni degli indagati e negli uffici dove lavorano.
Di decine di milioni di euro il danno economico stimato dai finanzieri.I quaranta indagati nell’ambito dell’operazione eseguita oggi dalla GdF in varie citta’ d’Italia nei confronti di un’organizzazione dedita alle frodi informatiche, sarebbero tutti dipendenti dei gestori di telefonia fissa e mobile vittime della truffa (Telecom, Vodafone e H3G). All’insaputa dei loro colleghi impiegati nei call center, installavano software sui computer a loro disposizione per carpire username e password.
Poi li utilizzavano per attivare illecitamente contratti e promozioni. La monetizzazione avveniva vendendo a prezzi scontati il traffico telefonico accaparrato illecitamente caricandolo su schede destinate alla fruizione del traffico telefonico sia in voce che in dati.
Il modus operandi prevedeva anche che il traffico accumulato attraverso la truffa venisse ceduto a societa’ compiacenti.
All’operazione eseguita oggi dalla GdF hanno preso parte i militari del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, insieme ai finanzieri dei Comandi Provinciali di Caserta, Milano e Alessandria. L’operazione e’ stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli.
Alle indagini, durate circa due anni e svolte in collaborazione con le aziende truffate, ha preso parte anche Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli.
I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere, all’abusiva introduzione nel sistema telematico dei diversi gestori di telefonia coinvolti, alla truffa informatica ai danni dei gestori.

Le vittime di Piedimonte Matese
Un ragazzo del paese Enzo D’Andrea, insieme al fratello Giovanni e alla nonna (impiegata pubblica) tre mesi fa si recaronoi presso una grossa catena commerciale della provincia di Napoli per acquistare due smartphone, Iphone 4S, a rate con la busta paga della loro nonna. Doveva essere un regalo per i due nipoti.
Per effettuare il pagamento a rate, l’addetto alla pratica chiedeva  la busta paga e i documenti della signora, ma anche, eventualmente, la carta di credito perchè “dava più garanzie”.
La donna forniva tutto quanto richiesto e dopo aver dato il via alla pratica, i tre attendevano fiduciosi l’esito della stessa che in breve tempo risultava approvata.
Ecco la truffa: alla signora erano stati fatti acquistare i due telefoni a rate, pagando per 24 mesi la cifra di 70 euro, ma le era stato appioppato anche un terzo telefono, sempre un Iphone 4S in comodato d’uso da una compagnia nazionale, alla cifra di 42 euro al mese. Una bella fregatura.

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