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CELLOLE – ‘Progetto Spiaggiabili’ sospeso, Cappabianca e i disabili vogliono la riapertura

CELLOLE (Matilde Crolla) – La decisione del sindaco di Cellole, Angelo Barretta, e dell’assessore alle Politiche sociali, Antonietta Marchegiano, di chiudere definitivamente il ‘Progetto Spiaggiabili’ e di revocare la concessione e l’affido del bene confiscato ha gettato molte famiglie con figli diversamente abili nello sconforto più totale. L’iniziativa, che era stata pubblicizzata anche da Rai Tre in un servizio che ne sottolineava l’aspetto unico e innovativo di vivere diversamente il mare, dava la possibilità sia ai ragazzi del ‘Progetto Insieme’ che alle loro famiglie di poter vivere la spiaggia con più naturalezza e spensieratezza. Ieri mattina il consigliere comunale del Comitato civico cellolese, Rossella Cappabianca, ha incontrato un gruppo di genitori che usufruivano del servizio messo a disposizione dal ‘Progetto Spiaggiabili’. “Mi hanno esposto le lamentele su questa decisione presa frettolosamente- ha dichiarato Cappabianca-. Molti di loro non sapevano la motivazione che ha spinto gli amministratori cellolesi a fare questa scelta”. Per la Cappabianca, che da anni lavora nel settore sociale, il sindaco Barretta e l’assessore Marchegiano hanno chiuso un servizio all’utenza senza sentire le esigenze degli utenti stessi. “Era un servizio ottimo che gli amministratori hanno sottovalutato. Non si può decidere di sospendere definitivamente un servizio solo perché non piace all’assessore- incalza Cappabianca-. La Marchegiano a qualche genitore ha confessato che vedere i ragazzi diversamente abili su quella spiaggia le dava l’idea che si trattasse di un ghetto. Ma credo che si tratti di un termine inappropriato, se si pensa che la spiaggia messa a disposizione per il Progetto Spiaggiabili era fruibile non solo per i diversamente abili ma anche per chi non ha problemi di questo genere. Insomma, questi ragazzi non erano assolutamente isolati dal resto del mondo- continua-. Il sindaco e l’assessore forse non sanno che anche la famiglia del disabile vive inevitabilmente la disabilità. Recarsi al mare con serenità senza il timore che l’atteggiamento di tuo figlio possa in qualche modo infastidire o turbare gli altri fruitori della spiaggia è molto importante, non può andare in secondo piano”. Per la Cappabianca se non si fa prima un’analisi del fabbisogno dei cittadini si rischia il malcontento. “La cattiva o presunta gestione di un servizio per una mancanza dell’ente gestore va discusso con l’Ente gestore stesso, ma il servizio non va chiuso. A quel punto si decide di cambiare Ente gestore o rafforzare, potenziare il servizio- spiega Rossella Cappabianca-. Lasciare un bacino di utenza scoperta è dannoso. Proprio per questo volevo sollecitare il sindaco, sono certa della sua collaborazione, a riaprire il servizio che sicuramente andrà integrato e potenziato, tenendo conto ed ascoltando le esigenze dei disabili. Ben venga l’integrazione sociale, ma ripeto oggi per i genitori di un disabile portare il figlio al mare diventa difficile. Il mio appello, dunque, al sindaco e all’assessore Marchegiano affinché si riconsideri il progetto sociale, valutando non solo le presunte lamentele degli operatori ma soprattutto le esigenze degli utenti, in questo caso i diversamente abili e le loro famiglie”, conclude Cappabianca.

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