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foto di repertorio

ORTA DI ATELLA – Tragedia nei campi, giovane agricoltore ucciso da un fulmine. Mille morti all’anno

ORTA DI ATELLA – Tragedia nei campi di Orta di Atella, ieri sera un giovane agricoltore di 27 anni è morto folgorato da un fulmine. La vittima era alla guida di un trattore in un terreno in località Casapozzano quando è stato centrato da un fulmine.Inutili i tentativi di soccorso del 118.

I numeri:
Sono circa 1.000 all’anno i morti nel mondo a causa dei fulmini che cadono nel corso dei 16 milioni di temporali che annualmente si verificano nel nostro pianeta, in gran parte nella fascia equatoriale. In Italia, al 2 agosto 2007, sono caduti dall’inizio dell’anno oltre 578 mila fulmini; si tratta, quindi, di un fenomeno atmosferico ben presente nel nostro Paese e che negli  ultimi 30 anni ha provocato 600 decessi, in maggioranza uomini (80,3%), la cui età media supera di poco i 40 anni. Fortunatamente l’evento non è così frequente e, anzi, si
è notevolmente ridotto nel tempo: basti pensare che all’inizio degli anni Settanta morivano mediamente 40-45 persone l’anno contro le 7-10 degli ultimi anni.  Tra le ragioni di questo calo, sono sicuramente da menzionare: una maggiore protezione degli edifici mediante opportuni dispositivi (parafulmini, ecc.), una maggiore diffusione delle conoscenze  di base relativamente ad alcuni comportamenti a rischio da evitare, un significativo miglioramento della medicina e dell’efficienza dei servizi. Si pensi, ad esempio, al fatto che molte ustioni
gravi una volta avevano esito mortale, mentre oggi, grazie ai progressi delle tecniche di ricostruzione dei tessuti, i tassi di mortalità per ustione si sono più che dimezzati. Vi è poi da considerare anche un certo spopolamento di zone montane e di campagna dove una volta si contavano molti incidenti tra agricoltori e pastori. E’ ovvio, infatti, che sia proprio la montagna, dove si addensano nubi temporalesche, una delle zone più a rischio. Le altre ci sono spiagge, mare, campi aperti, alberi isolati.  Tali fattori di natura “protettiva” si riscontrano a livello globale. Ad esempio, nel Regno Unito, ove i registri di mortalità sono attivi e affidabili da lunga data, si è avuta
una netta diminuzione dei casi di mortalità, dai 19 casi in media nella seconda metà dell’Ottocento ai 5 attuali, e questo a fronte di un aumento della popolazione, che si è addirittura triplicata.

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