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Francesco Imperadore e Antonio Romano

SAN POTITO SANNITICO – Carabinieri in comune, indagato sindaco, tecnici e imprenditori (il vdeo)

SAN POTITO SANNITICO – Carabinieri in comune, questa mattina, per notificare avvisi di conclusione indagine a diverse persone. Tutto ruota intorno alla questione Ex Gezoov e alla ristrutturazione dell’antico palazzo Rainieri. Una vicenda che ha messo in luce, almeno fino a questa fase dell’’inchiesta, una grossa dose di superficialità nell’affrontare l’intervento sull’antica struttura. Solo una precisa denuncia e l’interessamento della stampa – coraggiosa –  con il successivo intervento della Procura, ha costretto l’ente comunale a rivedere quel progetto.

Sei persone coinvolte:
Fra loro ci sono anche il sindaco di San Potito Sannitico, Francesco Imperadore, e Antonio Romano, l’infallibile ingegnere  di Gioia Sannitica con responsabilità area tecnica di San Potito Sannitico e Gioia Sannitica. Indagato anche l’ex sindaco Angiolo Conte.

La cronaca dei fatti (25 giugno 2015):
Ex Gezoov, lo scempio edilizio sull’antico palazzo Rainieri in località San Cassiano, è frutto di un’azione penalmente rilevabile. E’, in pratica, un abuso edilizio commesso dalla macchina amministrativa di San Potito Sannitico che ha devastato – secondo la Procura – un monumento storico, senza alcuna autorizzazione. Sono sei le persone indagate che oggi hanno ricevuto l’avviso di garanzia.
Questa mattina i carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese – guidati dal capitano Giovanni Falso  –  in collborazione con i militari del nucleo tutela e patrimonio, hanno fatto scattare il bliz con il sequestro del cantiere nell’ex Gezoov.  L’azione della Procura è scattata dopo una breve indagine con la quale sarebbero stati accertati una serie di abusi e di omissioni. Un duro colpo per l’amministrazione guidata da Francesco Imperadore, che ama condire ogni discorso con legalità, trasparenza e di rispetto delle regole.
La questione di Palazzo Rainieri è stata portata alla luce da una dettagliata denuncia seconda la quale sarebbero stati cancellati, fregi e tutte le caratteristiche che rendevano quella struttura un importante punto di riferimento. Del resto le foto rendono ben chiara l’idea di quanto sta avvenendo in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e storico. Sul caso, La Soprintendenza scrive di non aver mai rilasciato alcuna autorizzazione per quei lavori. Cancellati secondo la denuncia, fregi e tutte le caratteristiche che rendevano quella struttura un importante punto di riferimento. Del resto le foto rendono ben chiara l’idea di quanto sta avvenendo in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e storico.

Finanziamento di circa 3milioni di euro per distruggere un capolavoro del ‘700.
Bisognerà fare piena luce sulla gestione dei fondi europei richiesti dal comune e sul loro effettivo utilizzo. Nominati già i periti tecnici che dovranno fornire la loro consulenza ai magistrati.
I lavori consistevano nel parziale abbattimento e nella contestuale indiscriminata rimozione degli antichi fregi e della torre colombaia che ne caratterizzavano l’originaria architettura. Le indagini hanno consentito di verificare che tali opere edili, finanziate con fondi europei per un importo di circa 2.890.000 euro nell’ambito del progetto di realizzazione di un “Centro Polifunzionale per le attività di sviluppo del territorio” in corso di realizzazione dal parte del Comune di San Potito Sannitico, erano state affidate ad una ditta locale ed avviate in assenza di preventivo esame progettuale e conseguente autorizzazione da parte della Soprintendenza per le Belle Arti ed il Paesaggio di Caserta, atti obbligatori trattandosi di interventi relativi a un edificio storico sottoposto a tutela secondo la normativa vigente.  L’intera area di cantiere ove erano fino a ieri in corso i lavori edili è stata posta sotto sequestro. Le operazioni sono state documentate dall’alto con l’ausilio del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano.  La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha già affidato a un proprio consulente l’incarico di verificare l’iter procedurale seguito dal Comune di San Potito Sannitico per l’assegnazione dei lavori afferenti alle opere pubbliche in questione.  Risultano indagati, tra gli altri, il progettista e direttore dei lavori, nonché l’amministratore unico  dell’impresa di costruzioni interessata ai lavori e alcuni amministratori locali e funzionari  responsabili dell’area tecnica dei Comuni di Gioia Sannitica e San Potito Sannitico.
A carico degli indagati viene ipotizzato il concorso nel reato di cui all’art. 169 co.l lettere a) e c) del  d.lgs.42/2004  codice dei beni culturali e del paesaggio, cioè la commissione e realizzazione di
opere edili senza la necessaria autorizzazione della Soprintendenza per le Belle Arti ed il Paesaggio  di Caserta.

Ecco il video del blitz dei carabinieri

 

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3 commenti

  1. Il tempo e’ galantuomo…..i nodi vengono al pettine…. inesorabili!!!!

  2. DOVE C’E’ UNA MANDRIA DI PECORE INCOLTE I MANDRIANI RIESCONO SEMPRE NEI LORO SCOPI!!!!!!!

  3. Complimenti agli elettori.