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Michele Cestrone

ROCCAMONFINA – Interrogazioni, il sindaco: rallentano l’amministrazione. Cestrone: queste sono le regole

ROCCAMONFINA  (di Antonio Migliozzi) – “Gira voce in paese che dei “sovversivi” hanno avuto il disonore e l’ardire di aver in 5 mesi presentato al Sindaco 5 Interrogazioni rallentando così la macchina amministrativa. In qualsiasi comune questa si chiama “normalità”, da noi, no. Perché?”
E’ Michele Cestrone, consigliere comunale per il gruppo di minoranza Unione Roccana, che ancora una volta è voluto intervenire sulle varie “lamentele” da parte dell’amministrazione comunale in riguardo alle richieste di interrogazioni consiliari pervenite presso l’ente in questi quattro mesi di nuova legislatura.
“Per dipanare la questione – continua Michele Cestrone – cito dal regolamento comunale : Ogni Consigliere può presentare interrogazioni che consistono in una domanda rivolta al Sindaco per avere informazioni o spiegazioni su di un oggetto determinato o per sapere se e quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare in relazione all’oggetto medesimo. Le interrogazioni sono redatte in forma scritta e trasmesse all’Ufficio del Consiglio Comunale che provvede ad inviarle immediatamente al Sindaco. Ogni Consigliere può sottoscrivere interrogazioni presentate da altri, ma come interrogante è considerato – ad ogni effetto – il primo firmatario; questi, tuttavia, ove non si trovi presente per la trattazione o vi rinunci, può essere sostituito da un altro dei firmatari. All’interrogazione viene data risposta scritta dal Sindaco o dall’Assessore competente per materia entro trenta (30) giorni dalla presentazione. Copia della risposta è trasmessa al Presidente del Consiglio, il quale, su richiesta dell’interrogante, fa pervenire ai Consiglieri Comunali copia della stessa. In caso di mancata risposta, il Presidente del Consiglio inserisce all’ordine del giorno l’interrogazione per la trattazione nella prima seduta consiliare immediatamente successiva, dando facoltà al Consigliere di illustrare il contenuto dell’interrogazione per non più di tre (3) minuti. Anche la relativa risposta non deve superare i tre (3) minuti. L’interrogante può dichiararsi o meno soddisfatto della risposta mantenendosi comunque nel tempo massimo di un (1) minuto. Ergo : 5 Interrogazioni 6 minuti ciascuna tra esposizione e risposta. Totale 5×6= 30 minuti. Cari concittadini, questo è il tempo che si impiegherà per la discussione degli argomenti importantissimi da noi presentati, tra cui scuole, distretto sanitario, strade ecc. (è assurdo per me dovermi giustificare di questo ma tant’è). L’inganno come si può capire c’è anche a mezzo stampa riportando il lettore a conclusioni fuorvianti e strumentali a servizio del padrone di turno. La questione però è un’altra : se un consigliere comunale deve stare fermo con le mani in mano passivamente cosa è stato votato a fare? Cioè siamo arrivati al paradosso che se uno fa e lavora portando avanti delle soluzioni al consiglio comunale è, secondo alcuni soloni, un sovversivo mentre se uno non fa nulla fregandosene dei problemi dei cittadini sbaglia perché non si interessa. Mah. Magari nei prossimi giorni verificherò nei comuni limitrofi quante interrogazioni sono state presentate ai Sindaci di appartenenza per valutare il grado di “terrorismo””

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