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ALIFE – Processo Sansone, rinvio a febbraio. Intanto il comune dovrà reintegrarlo

ALIFE – Caso Sansone, il processo slitta al prossimo febbraio. Il rinvio dell’udienza di pochi giorni fa, si è reso necessario per un legittimo impedimento del difensore dell’imputato.  Intanto il funzionario dovrà essere reintegrato nelle funzioni e dovrà incassare tutti gli stipendi arretrati. Una decisione del giudice del lavoro, alla quale, l’amministrazione comunale di Alife si sta opponendo nelle sede opportune.  Un primo importante successo per Sansone che ora punta a smontare le accuse penali contro di lui. Sansone si difende e mette in evidenza come molti dei mandati incassati, relativi alle competenze extra stipendio, erano normalmente incassati da tutti gli altri dipendenti  della “complessa” macchina amministrativa alifana. Sansone, durante gli interrogatori che hanno preceduto il processo, avrebbe anche “indirizzatol’azione della Procura su fatti e personaggi che seppur lontani dal caso specifico avrebbe comunque agito in maniera “diversa” dal curare l’interesse della collettività.  Una figura, quella di Sansone – difeso dall’avvocato Dario Mancino – che per quasi venti anni è stata praticamente rispettato e riverito da tutti: amministratori, politici e semplici cittadini. Davanti al suo ufficio c’era la fila, quasi ogni giorno. Ora, invece, sembra essere stato dimenticato di tutti. Pietro Sansone, ora in libertà, venne tratto in arresto un anno fa, circa, per i reati di peculato e falso ideologico continuato in relazione a fatti commessi in Alife e Piedimonte Matese tra il 2007 e il 2010. Le indagini hanno preso inizio a seguito di notizie su presunte irregolarità amministrative e contabili perpetrate dal dirigente nell’esercizio delle sue funzioni.

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