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*** FOCUS *** VAIRANO PATENORA – Taverna della Catena, parla Tizzano: ecco tutte le verità non dette. Il comune unico responsabile del disastro

*** FOCUS *** VAIRANO PATENORA – Taverna della Catena, una storia lunghissima che inizia con l’acquisto dell’antica struttura da parte della famiglia Tizzano. Il proprietario – Gaetano Del Pezzo – la offrì prima al municipio. La risposta fu chiara: che ne facciamo di queste macerie? Infatti i Tizzano comprano un immobile completamente diruto (salvo due vani) che verrà poi cancellato dal catasto, proprio perché diruto.
I “problemi” per i Tizzano iniziano, più o meno, nel 1979, quando la sezione di Marzanello dell’allora Partito Comunista produce un documento – che viene recepito dall’amministrazione comunale – nel quale si evidenzia la necessità di respingere ogni proposta, da parte dei proprietari, di recupero dell’immobile.  Nonostante le “barricate” alzate dal municipio, nel 1980, i Tizzano tentano un accordo regalando al comune due vani per la realizzazione di un museo. L’accordo preliminare è firmato dai consiglieri comunali dell’epoca: Augusto Supino, Lino Martone e Raffaele Ranucci. Poi tutto sfuma, senza una ragione vera. E la storia va avanti fino ai giorni nostri, fino all’ultima sentenza del Tar che ristabilisce la verità condannando il comune a pagare 8mila euro di spese ai Tizzano. Sembrerebbe una beffa, ma non lo è. Le ragioni le spiega Sergio Tizzano in una intervista esclusiva al nostro quotidiano.

Ecco l’intervista a Sergio Tizzano

 

documento taverna della catena-1980

 

 

 

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