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AVERSA – Camorra, colpi di pistola contro il portone del sindaco di Teverola: 19 arresti

AVERSA – CAMORRA: AFFILIATI AL CLAN DEI CASALESI ARRESTATI DAI CARABINIERI. TRA I DESTINATARI DELLA MISURA CAUTELARE ANCHE GLI AUTORI   DELL’ ESPLOSIONE DI COLPI D’ARMA DA FUOCO, NEL 2010, ALL’INDIRIZZO DEL PORTONE DELL’ABITAZIONE DELL’ALLORA SINDACO, NEOELETTO, DI TEVEROLA.
1. CAVALLACCIO Antonio, nato ad Aversa il 26.06.1980;
2. DAMINO Andrea, nato ad Aversa il 10.12.1984;
3. DEL CORE Olimpia, nata a Napoli il 25.09.1975;
4. DE MARTINO Luigi, nato a Napoli il 28.01.1976 (Casa Circondariale Poggioreale);
5. DI MARTINO Omar Generoso, nato a Santa M. C.V. il 23.11.1976;
6. DI MARTINO Nicola, nato a Santa Maria C.V. il 23.03.1970 (Casa Circondariale Lecce);
7. DI SARNO Maria, nato ad Aversa il 29.04.1969;
8. GRAZIANO Michele, nato a Teverola il 19.01.1968;
9. LANZETTA Carmine, nato a Napoli il 25.03.1987 (Casa Circondariale Tolmezzo Udine);
10. PALMIERI Gennaro, nato ad Aversa il 13.03.1993;
11. POMMELLA Giuseppe, nato a Aversa il 12.03.1956;
12. REGA Antonio, nato a Caserta il 03.01.1987;
13. REGA Eduardo, nato a Caserta il 15.07.1985 (Casa Circondariale Agrigento);
14. RUCCO Alessandro, nato ad Aversa il 24.09.1984 (Casa Circondariale Avellino);
15. SERVADEI Gennaro, nato a San Giorgio a Cremano (NA) il 26.06.1990;
16. TANA Salvatore, nato a Santa M.C.V. il 08.12.1987;
17. TEMPORALE Antonio, nato ad Aversa il 20.05.1955;
18. ANDREOZZI Emanuele, nato a Napoli il 5.8.1986 (arresti domiciliari – di fatto già recluso Casa Circondariale Poggioreale);
19. MOTTOLA Salvatore, nato ad Aversa il 29.06.1983 (arresti domiciliari);

Dalle prime ore di oggi, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa stanno conducendo una vasta operazione volta all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di 19 indagati, affiliati al clan “dei Casalesi – fazione Schiavone”, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto illegale di armi e ordigni esplosivi, associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso. Tra i reati contestati anche l’omicidio, di RICCIARDI Salvatore, commesso nel 2010 e tre tentati omicidi.
In data odierna, all’esito di un’articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione distrettuale antimafia, i CC del Reparto Territoriale di Aversa (CE) hanno dato esecuzione a 19 provvedimenti cautelari (17 di custodia in carcere e 2 di arresti domiciliari), emessi dal GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di altrettante persone indiziate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis cp), associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti (artt. 73 e 74 d.P.R. 309/ 90), omicidio e tentato omicidio (artt. 585 c.p. e 56, 585 c.p.), estorsioni (art. 629 c.p.), illecita detenzione e porto di armi e ordigni esplosivi (artt. 10, 12, 14, L. 497/74), tutti reati aggravati dal metodo mafioso (art. 7 d.l. 152/ 91 conv. L. L.203/91). L’indagine riflette l’operatività, sul territorio dei comuni di Teverola (CE) e Carinaro (CE), del clan Picca, Di Tella Di Grazia, la cui egemonia si assume fosse passata, più di recente, nelle mani del capo clan DI MARTINO Nicola.
Il provvedimento cautelare ha ad oggetto un gran numero (oltre 40 le imputazioni provvisorie) di delitti commessi dall’organizzazione camorristica che, sorta dalle ceneri del preesistente clan Picca, si è ricostituita ad opera di Nicola Di MARTINO detto “Nicola 23” , divenuto plenipotenziario del gruppo Schiavone e del suo braccio destro, Carmine LANZETTA detto “Carminuccio o pizzaiuolo”. L’intensa attività investigativa è stata condotta avvalendosi dei collaudati protocolli investigativi della DDA di Napoli, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, sequestro di corrispondenza che i detenuti intrattenevano con i loro familiari, le dichiarazioni dei più recenti collaboratori di giustizia; sono state ricostruite diverse vicende estorsive, nonché è stata acclarata la disponibilità di un vero e proprio arsenale di armi da fuoco e di materiale esplosivo, poi, utilizzato per gli attentati dinamitardi in danno dei titolari di attività commerciali e imprenditoriali che si mostravano riottosi al ricatto estorsivo. Tra gli altri delitti contestati l’omicidio di RICCARDI Salvatore, affiliato al clan la cui soppressione è da ricondurre a motivi di equilibrio interno al clan e l’attentato all’abitazione del sindacfo di Teverola LUSINI Biagio.  E, invero, le indagini iniziano nell’aprile 2010, proprio allorquando, a scopo intimidatorio, erano stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco verso l’abitazione del neoeletto sindaco del comune di Teverola (CE).
Sono stati altresì individuati esecutori e mandanti di due tentati omicidi nei confronti di due giovani minorenni di etnia rom; sono stati, infine, identificati i componenti di una capillare rete di trafficanti di droga, che aveva come obiettivo il monopolio delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti in capo agli esponenti del clan di camorra. Il tutto finalizzato a favorire il clan dei casalesi e a garantire lo stipendio ai familiari degli affiliati detenuti. Le risultanze investigative hanno consentito di disvelare l’ascesa criminale e l’attuale pericolosità dei referenti del clan dei casalesi – gruppo Schiavone, sul comune di Teverola (CE) e Carinaro (CE), i metodi violenti utilizzati dagli affiliati e di interrompere le varie attività estorsive eseguite capillarmente sul territorio nei tre periodi usuali (Natale, Pasqua e Ferragosto), il tutto contra_ddistinto da spavalderia ed arroganza, avvantaggiandosi del muro di omertà che caratterizza le zone di influenza del clan.

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