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NAPOLI – Biblioteca Statale Oratoriana, la Germania restituisce il tesoro a Napoli

NAPOLI – Oggi in Monaco di Baviera, nella sede della Sachgebiet 622 della Bayerisches Landeskriminalamt (LKA) della Polizia tedesca, avrà luogo una conferenza stampa, durante la quale il Procuratore di Monaco di Baviera, alla presenza del Procuratore Aggiunto della Repubblica di Napoli coordinatore della 7A Sezione, dei responsabili della Polizia Tedesca e dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, illustrerà gli esiti di un’azione congiunta che ha consentito l’individuazione di 576 volumi e manoscritti antichi, appartenenti alla Biblioteca Statale Oratoriana annessa al Monumento Nazionale dei Girolamini di Napoli, trafugati ed illegalmente trasferiti presso la casa d’aste “Zisska & Schauer” di Monaco di Baviera, per essere commercializzati. Nel corso di tale occasione i volumi verranno ufficialmente restituiti all’Autorità Giudiziaria italiana, che ne aveva chiesto il sequestro. Le investigazioni, condotte dal Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma e coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno permesso di individuare e disarticolare una strutturata associazione per delinquere, capeggiata ed organizzata da Marino Massimo De Caro, Direttore della suddetta biblioteca e consigliere del Ministro per i Beni e le Attività Culturali (già condannato, con sentenza confermata anche in grado di appello, alla pena di armi 7 di reclusione), con la complicità, tra gli altri, di padre Sandro MARSANO, Conservatore del Complesso Monumentale dei Girolamini di Napoli.
Tra i quindici sodali della suddetta organizzazione figura anche Herbert SCHAUER, 63enne, titolare della casa d’aste bavarese Zisska & Schauer, arrestato il 2 agosto 2013 in esecuzione di un mandato d’arresto europeo e successivamente condannato con sentenza del Tribunale di Napoli alla pena di 5 anni di reclusione per il suo coinvolgimento nel ricevere e porre in vendita, attraverso la sua casa d’aste, libri che sapeva provenire dalla Biblioteca dei Girolamini e per i quali aveva versato ad altri correi, tra cui Massimo Marino De Caro, la somma di circa un milione di euro a titolo di anticipo per la vendita futura.
Nel complesso, il sodalizio de quo si è appropriato di manoscritti, volumi ed altri beni (circa 3.500) costituenti il patrimonio librario custodito nella suddetta storica Biblioteca, operando attraverso condotte illecite che assicuravano l’accesso incontrollato, a persone estranee all’amministrazione della Biblioteca e dell’annesso Monumento nazionale, alle sale destinate alla conservazione del predetto compendio patrimoniale librario, al fine di procedere abusivamente alla selezione, movimentazione ed asportazione, dalle sedi catalogate, dei volumi e dei manoscritti ivi custoditi.  L’organizzazione criminale si avvaleva altresì di esperti del settore bibliografico per la collocazione dei beni sul mercato antiquario librario nazionale ed internazionale, attraverso una ramificata rete di mediatori, rivenditori e collezionisti privati, e per la successiva distribuzione dei relativi proventi. Agli autori del reato è stata contestata inoltre l’aggravante di aver cagionato all’amministrazione statale dei beni culturali un ingente danno patrimoniale, che la Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti ha stimato in oltre diciannove milioni di euro.

 

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un commento

  1. In un blog il de caro ci aveva anche risposto dandoci in pratica degli ignoranti e vantando titoli accademici e curricula inesistenti. Giustizia è fatta peccato manchino all appello ancora 3000 volumi. Ma è un inizio