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CASERTA – Pagano le tasse sui rifiuti, ma sono a “mezzo servizio” da 5 anni

CASERTA (di Nando Silvestri) – Pagano il tributo sui rifiuti ma sono a “mezzo servizio” da 5 anni.
Si è più volte sottolineata la scarsa propensione degli amministratori locali sul piano culturale, senza tener conto che la cultura non è solo uno sterile fardello di conoscenze ma, soprattutto, un insieme di valori da presidiare con cura ed interesse. Si suole riferire allo studente che la tassa sui rifiuti è un versamento obbligatorio sotteso alla fruizione di servizi attivi e onerosi, ma non è sempre così a Caserta. Circa 24 famiglie, difatti, vivono senza carrellati preposti alla raccolta differenziata da cinque anni tra via Colucci e via Filzi, soffrendo di innumerevoli disagi e disservizi. Grazie all’interesse di noti ed attivi esponenti della società civile come il signor Dau è stato possibile tamponare momentaneamente il problema mediante un’intesa bonaria con l’azienda preposta al prelievo dei rifiuti volta all’ incremento della frequenza di raccolta, ma la scabrosa situazione resta pressoché immutata. La conseguenza è la formazione spontanea di piccole ma ingombranti discariche a cielo aperto, alimentate non solo dagli inevitabili sversamenti dei cittadini colpiti dal disservizio in oggetto, ma anche da quelli di casertani di tutte le zone che acuiscono il problema con emulazione incivile. Anche se alla base della difficoltà in oggetto starebbe un vincolo burocratico collegato al numero esiguo dei componenti dei condomini ai quali consegnare i carrelli, non si evidenzia la sufficiente responsabilità amministrativa e il buonsenso governativo idonei a superare l’impasse. La particolare morfologia viaria delle strade in oggetto non rende possibile sforzi ulteriori da parte dei cittadini del luogo che, dopotutto, pagano profumatamente un servizio manchevole e lacunoso. Troppo spesso le istituzioni dimenticano a cuor leggero che situazioni diseguali vanno gestite in modo diverso, stando al dettame del secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione italiana. Anche se il sindaco nega l’attualità degli strali lanciati da Toni Servillo durante una kermesse riferiti alla “arretratezza culturale casertana”, occorre inevitabilmente prendere atto che il deficit gestionale della città esiste ed è ben più ampio e variegato di quanto si pensa.

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