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PIEDIMONTE MATESE / AILANO – Deltaplano precipitato, l’ipotesi: Giovanni avrebbe fatto da scudo umano a Matteo, salvandogli la vita

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PIEDIMONTE MATESE / AILANO – Deltaplano precipitato, secondo un’ipotesi – circolata subito dopo l’impatto mortale – pare che  Giovanni Imbroglia  avrebbe fatto da scudo umano al suo giovane compagno di volo sacrificando la sua stessa vita per salvare quella di Matteo. Un gesto eroico, quindi, che avrebbe permesso al 14enne di cavarsela con leggere conseguenze.  Giovanni è morto, probabilmente, sul colpo.  L’impatto è stato violentissimo tanto che il deltaplano di Giovanni è diventato un cumulo di ferraglia. Probabilmente ha avuto uno stallo motore perdendo il totale controllo del mezzo. Queste sono le ipotesi che tutti gli amici del pilota, osservando la scena del disastro, si sono fatti. Probabilmente Giovanni, a quel che si dice, volava basso. Solo così potrebbe spiegarsi la tragedia. Se lo stallo al motore  fosse avvenuto quando il deltaplano si trovava ad un’altezza maggiore, allora, probabilmente, il pilota sarebbe riuscito ad atterrare senza alcuna conseguenza. Quando, invece, lo stallo del motore avviene a pochi metri dal suolo, allora, le probabilità di effettuare un atterraggio di emergenza diventano pochissime: il pilota non ha il tempo e mezzi di controllo per evitare lo schianto. Non si esclude del tutto l’ipotesi che Giovanni, prima di precipitare, possa essere stato colto da un malore.

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4 commenti

  1. Tutto è possibile, per carità. Ma come si fa a scrivere che il pilota avrebbe salvato la vita al ragazzino sacrificando la sua facendogli scudo con il corpo? La posizione obbligata del pilotam caro P.N. è sempre davanti al passeggero e quindi va da se che al momento dell’impatto il pilota si trovasse a fare da scudo e considerando che, il corpo del povero Giovanni, sfiorava il metro e novanta x novanta kg e quindi era ovvio che facesse da scudo.
    Ma non si potrebbe riflettere un po prima di scrivere? Per fortuna ci saranno i periti che sicuramente confermeranno questa dinamica tanto scontata.

  2. dalla Redazione per Massimo C. Gentilissimo lettore, nel ringraziarla per l’attenzione che ci ha dedicato ci teniamo, unicamente, a sottolineare che la nostra è solo una ipotsi (lo abbiamo an che scritto chiaramente) basata sul ragionamento fatto con alcune persone esperte di volo con deltaplano che, inoltre, hanno anche visto la scena del disastro. Grazie ancora

  3. Egregia ed apprezzabile Redazione, è proprio sull’ipotesi che ho puntualizzato, in quanto, altre non ve ne possono essere e non vedo che altre altro avrebbero potuto sostenere gli esperti di volo, essendo, la posizione del povero Giovanni una posizione obbligata. La dicitura: “fare scudo con il corpo”, appartiene ad un gesto volontario con il quale una persona cerca di proteggere, frapponendosi tra la vittima designata e il pericolo. In questo caso, anche se Giovanni avesse voluto, non avrebbe potuto, in quanto vincolato oltre che dalla posizione e dai dispositivi di sicurezza, anche dall’altezza sottostante, per quanto bassa ma comunque considerovole. Quindi, per quanto può essere un’ipotesi la vostra, è improponibile e cerca di costruire forzosamente un’azione eroica in un lasso di tempo che non lascia spazio a nessuna azione razionale. Semmai il gesto eroico ci fosse stato, esso consiste (ed è un’ipotesi) nel fatto che abbia mirato agli ulivi per attutire di più l’impatto, che per fortuna almeno per il ragazzino forse ha costituito la salvezza e un ultimo gesto per Giovanni di salvare entrambi.

    Vi ringrazio e approfitto dell’occasione per porgere condoglianze alla famiglia del pilota e l’augurio di una pronta guarigione a Matteo.

  4. Sig. Massimo C. il suo regionamento è logicamente e scientificamente perfetto! Le altre ipotesi sono frutto di fantasia….