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TEANO – Beni confiscati, salta il bando per la nuova gestione. Frutteti diventano deserti, strutture si trasformano in macerie. Qui la camorra non è stata ancora sconfitta

Bene Confiscato famiglia camorristica Nuvoletta denominato masseria Pratilli (Pignataro Maggiore)

TEANO –  Gestione dei beni confiscati, salta il bando per il nuovo affidamento. Infatti, entro i termini fissati dalla procedura, nessuna impresa abilitata ha ritenuto opportuno o conveniente presentare domanda di partecipazione al bando. Così il bando è andato deserto; del resto i beni confiscati di Teano appaiono sempre più come un deserto: magnifici e prosperosi frutteti sono ormai solo un insieme di alberi incapaci di dare frutti. Le strutture sono, invece, abbandonate e cadenti. In tutto questo si innesta poi una situazione complicatissima relativa alla passata gestione; una situazione che il comune id Teano non riesce nemmeno a mettere a fuoco. Eppure il nuovo bando era nato dopo un lungo iter teso a regolarizzare la situazione relativa ai beni confiscati alla camorra nel comune di Teano, era stato finalmente raggiunto l’obiettivo del bando pubblico, che avrebbe dovuto consentire a chiunque abbia i requisiti richiesti, la possibilità di concorrere alla gestione del bene comune. Dopo aver tentato invano la strada dell’assegnazione provvisoria, che avrebbe soltanto rinviato una soluzione efficace e consolidata, è stato approvato all’unanimità in Consiglio il regolamento che disciplina l’affidamento dei beni. Il regolamento era stato condiviso dalla maggioranza e dalla minoranza. Un bando però al quale nessuno ha risposto.

Beni confiscati alla camorra abbandonati e degradati, dovevano rappresentare il riscatto dello Stato sulla malavita organizzata; la confisca dei beni doveva servire per sottrarre linfa vitale alle organizzazioni malavitose ma doveva anche rappresentare una sorta di risarcimento danni per la società civile. I beni confiscati sembrano essere, invece, l’emblema dell’inefficienza della macchina pubblica. Così, in molti casi, interi patrimoni – una volta fiorenti – sembrano essere ormai irrimediabilmente sciupati dai quali la collettività non trarrà mai, probabilmente, benefici. Sotto questo aspetto la Camorra sembra aver vinto la sua battaglia contro un sistema farraginoso e ingolfato dalla burocrazia. I fallimenti nella gestione dei beni confiscati sono tanti e tutti costosi per la collettività, altro che “risarcimento”. Sui terreni del clan Nuvoletta, a Pignataro Maggiore, qualche anno fa venne impiantato un vigneto. Il progetto voluto dalla Cooperativa Icaro, a cui era affidato il bene, venne finanziato (per il 50%) dalla Regione Campania attraverso fondi comunitari. Dopo qualche anno, ora, quel vigneto è totalmente abbandonato e presto la regione avvierà la procedura per la revoca del finanziamento e la richiesta di restituzione dei fondi. In questo caso, dopo la rinuncia di Icaro alla gestione del vigneto, sarà il comune a sborsare poco più di 20mila euro. Villa Ligato, sempre nel comune di Pignataro Maggiore venne praticamente distrutta all’atto dell’acquisizione a patrimonio pubblico. Tutto sotto gli occhi delle forze dell’ordine quando alcuni operai inviati dalla famiglia Ligato strapparono gli infissi utilizzando grossi trattori. Masseria Pratilli, sottratta alla famiglia Nuvoletta, nell’agro caleno, è servita, finora, a sperperare finanziamenti pubblici che hanno portato alla costruzione di una nuova struttura necessaria per la commercializzazione dei prodotti agricoli. Duecentomila euro, circa, il costo dell’intervento ma nessuna utilità e beneficio, finora, per la collettività. Una grossa casa colonica in località Campo Dei Fiori, anche essa sottratta alla famiglia Nuvoletta, a Pignataro Maggiore, rappresenta bene lo stato di abbandono in cui versano tanti beni confiscati.  Nel comune di Teano, un campo sportivo realizzato con fondi pubblici nella frazione Pugliano, sui beni confiscati alla famiglia Magliulo, rappresenta la classica cattedrale nel deserto: inutilizzato e abbandonato. I frutteti (circa sette ettari), da tempo non adeguatamente curati producono poco e male. I beni confiscati sul territorio comunale di Teano sono in parte gestiti dall’associazione Libera e in parte restano “sospesi” in un contenzione fra il comune e la cooperativa Acli Terra. Intanto una villa sottratta al clan Magliulo è diventata un rudere. Doveva essere una casa famiglia per accogliere giovani in difficoltà.

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3 commenti

  1. Oggi leggevo, in riferimento ai beni confiscati di Teano, su un quotidiano nazionale, cose assurde e un nascondere fatti noti, scritti e notificati che dimostrano :
    LA CAMORRA PROSPERA E VINCE DOVE REGNA L’IGNORANZA E L’ARROGANZA DEL POTERE.

  2. Lo Stato non protegge i cittadini.La delinquenza sta anche nelle Istituzioni. Il Prefetto dava le chiavi della reggia di caserta a Cosentino che sta in galera.La gente lo sa e ha paura.

  3. Anche stamane vengo a conoscenza di altra intervista, al solito giornale, da parte della Consigliera ai beni Confiscati.
    Voglio precisare:
    a) al Bando è stato fatto regolare ricorso per autotutela.
    b) l’istruttoria del ricorso, come comunicato dal Comune, sarà chiusa il 3 Luglio
    c) il Comune. anche avendo ricevuto il ricorso, non ha sospeso i termini del bando.
    c) il ricorso, per tutelare anche i disoccupati di Teano, è composto da una serie ( circa 20) osservazioni.
    d) l’immobile che, riferisce la Consigliera, è possesso dell’Acli Terra dal 2004 , era ed è pericolante, giusta relazione del dipendente Comunale Geom,. IZZO e dell’Ing. Mezzullo.
    e) la chiave è stata messa a disposizione dell’Ente già nei mesi passati , alla semplice presentazione del Decreto di Revoca da parte dello Stato , come riferisce la Consigliera.. Fu fatto un regolare verbale, presso l’immobile, alla presenza dei tecnici del Comune e dei Vigili Urbani che tale documento non era stato presentato.
    f) Non capisco come è possibile sostituirsi al Magistrato, andare e rompere il lucchetto.
    Sono anni che chiedo, a nome di tutti una risoluzione delle problematiche irrisolte.
    La Consigliera si interessi a far rientrare i soldi dei terreni confiscati alla collettività e a non rilasciare inutili interviste …..eppure esistono avvocati nella maggioranza che, possono CONSIGLIARE LA CONSIGLIERA