CAIANELLO  / SESSA AURUNCA –  Si svolgerà oggi l’esame medico legale sul corpo di Gennaro Galdiero; la perizia tecnica servirà a chiarire molti aspetti dell’intera vicenda nella quale restano ancora tantissimi punti oscuri.

Bisogna chiarire, ad esempio, quanti colpi hanno centrato Galdiero, quante armi hanno sparato; quante persone hanno partecipato all’agguato.

Pasquale Savanelli si è costituito l’altra notte quando, probabilmente, aveva percepito che ogni via di fuga era preclusa. L’aggressore si è presentato alla caserma dei carabinieri di Vairano Scalo, ha consegnato la sua pistola – regolarmente detenuta – confessando l’omicidio.

Tuttavia Savanelli non avrebbe voluto spiegare i motivi dell’aggressione. E questo rende ancor pià misteriosa l’intera vicenda e apre quindi la strada ad una serie di ipotesi.

In apparenza i due – che erano soci in affari – lavoravano in perfetta sintonia e fra loro i rapporti erano normali, a tratti cordiali. Erano due caratteri completamente differenti, sia per formazione culturale che per modus operandi, ma questo non impediva loro di lavorare insieme e di essere amici.

La conferma potrebbe essere quella del pranzo, conclusosi pochi minuti prima del delitto, fra lo stesso Savanelli e Galdiero. Un pranzo, riferiscono alcuni avventori, che si sarebbe svolto in maniera serena, come avviene fra persone in sintonia: si mangia, si beve, si scherza e si ride.

Poi, concluso il pranzo i due escono e ognuno nella propria vettura si allontano per ritornare ai propri affari. Savanelli insegue Galdiero e lo fredda con diversi colpi.

Ma i conti non tornati tutti, non quadrano una serie di tasselli che dovranno essere chiariti dal prosieguo dell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere attraverso i carabinieri di Vairano Scalo, della compagnia di Capua. L’autopsia che si svolgerà oggi (29 maggio 2014) potrebbe già chiarire alcuni dubbi.

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