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ROCCAMONFINA / VAIRANO PATENORA – Via Francigena, sette comuni alleati per lo sviluppo turistico

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ROCCAMONFINA / VAIRANO PATENORA (di Rachele Izzo) – La via Francigena dell’Alta Terra di Lavoro – tra Garigliano e Volturno – è un progetto che unisce sette comuni per puntano allo sviluppo turistico. Domenica quattro maggio, in occasione della Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni , avverrà l’inaugurazione della via Francigena in Campania e dei cammini di San Benedetto e di Celestino V. Tutti possono liberamente partecipare al cammino francigeno a piedi, in bici oppure a cavallo. Si partirà dal Castello di Sant’Angelo di Raviscanina (Sul Matese) per giungere al santuario di Santa Maria Maggiore di Roccamonfina. Il percorso a fondo naturale, sui lastricati romani e medievali e su asfalto, tra piane fertilissime, boschi e secolari castagneti scandito da borghi chiese castelli è segnalato e percorribile senza formalità o vincoli. Raviscanina, Vairano Patenora, Marzano Appio, Caianello, Galluccio e Conca Della Campania sono i comuni interessati dal progetto. Domenica 4 maggio 2014 tutta l’Italia in cammino, nello stesso giorno, lungo antichi percorsi di fede e cultura per riuscire a cogliere meglio l’identità dei luoghi e per tutelarli. La Sesta Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni è promossa e organizzata dalla Rete dei Cammini che aggrega Enti non-profit di tutta Italia uniti dalla comune mission di  studio, tutela e valorizzazione dei Cammini storici italiani e non solo.  La Via Francigena è parte di un fascio di vie, dette anche vie Romee, che conducevano dall’Europa centrale, in particolare dalla Francia, a Roma. Nel meridione d’Italia, in particolare in Puglia, è attestata inoltre una via Francesca, legata alla pratica dei pellegrinaggi, che taluni accostano alla via Francigena sostenendo esserne la prosecuzione a sud, verso Gerusalemme, benché non esistano prove storiche di tale affermazione. Nell’Alto Casertano la Via Francigena assume particolare valore per la presenza dell’Abbazia della Ferrara che lòega il suo nome al Papa Celestino V. Nato a Sant’Angelo di Terra di Lavoro mosse sulla Francigena prima verso l’Abbazia della Ferrara, dove fu no­vizio e prese i voti, poi verso Montaquila, San Vincenzo a Volturno Castel di Sangro sino ai monti d’Abruzzo. La ripercorse da Pontefice muoven­do per Montecassino e Teano a Na­poli ed infine da prigioniero verso Fumone e Ferentino. Raviscanina, Sant’Angelo d’Alife, Pietravairano e Vairano nel 2011 han­no accolto e venerato le spoglie del Santo durante la straordinaria Peregrinatio Celestiniana. Per celebrare il Papa Santo, gloria di Terra di Lavoro, il segmento di Via Francigena che corre nella piana tra Vairano, Marzano e Presenzano, Caianello è stato dedicato a San Pie­tro Celestino V.

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2 commenti

  1. Non scherziamo! Celestino V è nato in Molise, a Isernia o borgo limitrofo. Anche S. Angelo Limosano (Campobasso) rivendica la sua nascita. Ben venga la via Francigena, ma occhio…alla Storia (cfr. Garibaldi tra Teano e Vairano..)

  2. dalla Redazione per MARCO:
    LA STORIA – Le biografie di Celestino V non consentono di risalire con precisione al suo luogo di nascita. I documenti ufficiali di canonizzazione e Liber Pontificalis lo dicono nato nel reame di Napoli in Terra di Lavoro, in un castello di Sant’Angelo. Unico castello di Sant’Angelo in Terra di Lavoro è quello di Sant’Angelo di Raviscanina, assai vicino all’Abbazia della Ferrara in Vairano Patenora nella quale il santo studiò e prese i voti. Lo studioso Caiazza ha dimostrato che il santo fu educato nel monastero cistercense di Santa Maria della Ferrara sia perché questa abbazia è assai vicina al luogo di nascita sia perché nelle sue visioni il santo descrive il suo abate e i sui confratelli in abito bianco, lo stesso dei Cistercensi, sia perché alcune regole del suo ordine sono di derivazione cistercense. Inoltre, Caiazza, ha rilevato che Pietro del Morrone ha dedicato allo spirito santo il suo ordine e le sue chiese e questa devozione è di chiara impronta della Ferrara. Infine Caiazza ha scoperto e pubblicato nell’abbazia della Ferrara il ritratto di Pietro del Morrone nella cappelle dello Spirito Santo ove è la tomba di Malgerio Sorel, feudatario e monaco cistercense.