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PIEDIMONTE MATESE – Servizi sociali “malati”, manifesto contro Cappello. Immediatamente rimosso

PIEDIMONTE MATESE –   Se l’amministrazione comunale di Piedimonte Matese fosse solerte a risolvere i tanti problemi di molte famiglie piedimontesi, come è solerte a rimuove manifesti “inoppportuni”, allora, le cose funzionerebbero molto meglio. E’ questo, in sintesi, il pensiero diffuso in paese per l’episodio accaduto ieri. In prima mattina è apparso nel centro del paese un documento – scritto in modo spartano – che in sostanza accusava la cattiva gestione delle politiche sociali. L’indice era puntato contro l’amministrazione comunale guidata  dal sindaco Vincenzo Cappello e la responsabile dei servizi sociali. Poche ore però e qualcuno – senza farsi notare molto – è passato staccando o coprendo tutti i manifesti “scomodi”.  Insomma, cresce il malcontento in paese  per l’assenza di risposte concrete alle necessità di molte famiglie sulle quali la crisi pesa sempre più.
Nei giorni scorsi, inoltre, sarebbero state presentate nuove denunce ai carabinieri contro la gestione troppo “personalistica” delle risorse destinate ai più bisognosi. Ci sarebbero famiglie completamente dimenticate e abbandonate a loro stesse, in paese. Una polemica che era già scoppiata nelle scorse settimane, quando  davanti alle azioni  “inadeguate”, alle risposte carenti e agli atteggiamenti “duri” nei confronti dei più deboli, nacque un comitato per difendere i diritti dei meno fortunati.  Chiedono maggiore trasparenza e una gestione dei contribuiti più equa. Sono famiglie sull’orlo del collasso, sono persone pronte ad attuare anche gesti  clamorosi pur di far sentire la loro voce e le loro ragioni. Nelle scorse settimane avevano esposto denuncia contro la responsabile del servizio, Raviele, nella speranza di migliorare l’andamento della situazione. Invece la situazione, a loro dire, sembra essere peggiorata.  «Sono referente di un gruppo di persone indigenti di Piedimonte Matese le quali da quando anno presentato denuncia nei confronti della responsabile dell’ufficio assistenza Sociale, Nicolina Raviele,  si sono manifestate continue assenze sia da parte della stessa Raviele che da parte del sindaco, Vincenzo Cappello. Quindi si è riscontrato che invece di riuscire a risolvere i problemi quotidiani di queste famiglie, si sono adottati comportamenti di “prese di posizione” lasciando nel baratro tali persone che sono arrivate al limite della esasperazione”.

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un commento

  1. Questo è fascismo puro. E lo definisco anche atteggiamento camorrista ( prepotente).