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NAPOLI – Informatica e telefonia, truffa internazionale: sequestro per 3milioni di euro

NAPOLI – Questa mattina militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per “equivalente” di beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie – emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, Sezione Criminalità Economica – nei confronti dei componenti di un sodalizio criminale operante a livello nazionale e internazionale nel settore della vendita all’ingrosso e al dettaglio di materiale informatico e di telefonia.Le persone indagate sono: NOCERA Anna, 33 anni; MARULLO Cosimo, 37 anni; ATTANASIO Fabio, 36 anni; ROBERTO Nunzia, 51 anni; LAURIA Salvatore, 32 anni; CRISPO Alberto, 48 anni; tutti di Napoli. Il sequestro è stato disposto all’esito di una complessa attività investigativa, condotta dai finanzieri della Tenenza di Sessa Aurunca, che ha consentito di accertare che le società coinvolte (D1FFUSION POINT 2 S.r.L “DIFFUSION POINT di NOCERA ANNA”, “INTERNATIONAL PHONE di ROBERTO NUNZIA” e “VIDEOCELL S.r.l.”), ubicate a Napoli, Roma, Bologna ed Alessandria e tutte operanti nel commercio di materiale informatico ed elettronico, erano prive di magazzini, depositi e unità commerciali operative. I relativi amministratori, veri e propri prestanome, oltre a non possedere cognizioni tecniche necessarie per l’espletamento delle attività commerciali non avevano alcuna conoscenza di sedi sociali, uffici, depositi, magazzini, unità operative, ricavi realizzati e conti correnti posseduti.  La “frode carosello” maturava mediante l’acquisto da parte delle società fittizie interposte (ed. “missing trader “) di ingenti quantitativi di materiale informatico principalmente da fornitori sammarinesi, effettuati senza addebito IVA, in virtù di quanto previsto dalla norma che disciplina i rapporti di interscambio con la Repubblica di S. Marino. Successivamente la merce, scontata dell’evasione IVA, veniva ceduta a clienti/fornitori compiacenti a prezzi inferiori a quelli di mercato, ledendo così la concorrenza degli esercizi commerciali in regola con le normative tributarie nonché generando falsi crediti IVA per le società “acquirenti compiacenti ” .  L’attività ha consentito di individuare i “dominus” dell’intera vicenda, che con il sistema “dell’interposizione fittizia” e avvalendosi della compiacenza di altre persone e imprese dagli stessi create e/o utilizzate, hanno realizzato un’ ingente violazione fiscale perpetrando reati tributari in ordine alla sottrazione di ricavi pari a circa settantadue milioni di Euro, l’utilizzo di fatture fittizie pari a quattro milioni di Euro e omettendo di versare all’erario IVA dovuta per oltre tredici milioni.  Il G.I.P. presso il Tribunale di Napoli ha ordinato il sequestro preventivo per equivalente di sei immobili, cinquantasei rapporti di conto corrente bancario e otto veicoli, fino alla concorrenza dell’importo di 3,1 milioni di Euro.

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