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Caserta – Provinciali, la Camusso e la candidatura di Boccagna nel Pd: “ho visto lui che vota lei che vota me”

Caserta – Provinciali lo scandalo dei zero voti di Boccagna nel Pd: “cameriere champagne”. Andrea Boccagna, consigliere  comunale di Caserta, era candidato nella lista Pd, voluto dal sindaco Carlo Marino, dopo che la commissaria provinciale del Pd, Susanna Camusso, aveva imposto in lista un consigliere comunale della città capoluogo. Boccagna, quindi doveva essere eletto sicuro con l’appoggio di Marino e, naturalmente, da quella parte del Pd che fa da scendiletto alla Camusso issandola contro il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero. Quest’ultimo i suoi candidati li ha eletti, Marco Cicala e Michele Caporaso (perché solo due gli hanno permesso di inserire in lista) e, con i suoi voti, ha permesso anche l’elezione di  Speranza Belardo, candidata di Graziano, Picierno e Esposito. Boccagna però esce a zero voti e non si è votato nemmeno lui. Ma lo scandalo più grande è che il candidato imposto dalla Camusso nella lista del Pd, ha votato da altra parte. I suoi circa 250 voti ponderati sono confluiti  nella lista del consigliere regionale Giovanni Zannini e precisamente sul sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa. Questo appoggio era stato ventilato durante la campagna elettorale e confermato in queste ore dallo stesso Boccagna e documentato sui social dal beneficiario De Rosa.

Infatti a Casapesenna a festeggiare questa vittoria con fiumi di spumante vi era anche il candidato Pd Boccagna.

Anche il sindaco Carlo Marino, piddino di ferro, non ha nascosto di non essersi strappato i capelli, adducendo la classica frase fatta: “ abbiamo lasciato libero ogni consigliere di votare”. E pensare che a Roma, nelle stanze dei bottoni del partito democratico, il cattivo è Oliviero, reo di avere troppo consenso e di conseguenza troppe tessere. Perché nel Pd della provincia di Caserta   avere i numeri è peccato. Quindi Oliviero deve essere isolato e poco importa se si alza un polverone che arriva alle testate nazionali gettando fango soprattutto sul Pd. Per annullare Oliviero le hanno provate tutte. Anche la presenza della Camusso alla direzione della federazione provinciale è arrivata per mettere Oliviero all’angolo. Ora si spera che la commissaria provinciale in quelle stanze romane possa andare a riferire le cose come  realmente stanno a Caserta, cioè che il male del Pd non è  Oliviero che invece lo mantiene ancora in vita. Si spera che la Camusso e chi per essa a Roma possa essere altrettanto dura con chi si è messo il simbolo del Pd sul petto ed ha votato altrove. Anche perché i vertici  alle scorse politiche sono stati chiari: “guai a non votare il Pd”, è da lì tutte le sceneggiate create ad arte sul tesseramento.

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