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TEANO – Falsi passaggi di proprietà e mancati pagamenti: 37enne sotto processo

TEANO – E’ finite sotto processo un 37enne di Teano accusato di aver prodotto falsi passaggi di proprietà di alcuni autoveicoli. Roberto De Fusco è accusato di aver violato l’articolo 476 del codice penale. in relazione all’art. 482 dello stesso codice penale, perché, nell’esercizio delle sue funzioni di titolare e gestore dell’agenzia di pratiche automobilistiche denominata “Professional Service s.a.s.”  formava  in  tutto  o  in parte  falsi  certificati  dì proprietà  digitali (CDPD)  relativi a numerosi veicoli venduti da un’attività della zona, committente delle predette pratiche. De Fusco è accusato di aver, apposto su passaggi di proprietà codici QR rivelatisi non veritieri, in tal modo attestando falsamente l’espletamento del passaggio di proprietà delle autovetture in questione. Inoltre De Fusco, difeso dall’avvocato Gaetano La Milza, è accusato di aver indotto in errore circa il buon fine dell’affare il venditore della auto che versava – quale corrispettivo per lo svolgimento delle predette pratiche – la somma di oltre 10mila euro all’imputato, procurandosi così un ingiusto profitto.  La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere accusa ancora De Fusco perché, nell’esercizio delle sue funzioni di titolare e gestore dell’agenzia di pratiche automobilistiche denominata “Professional Service s.a.s.” formava in tutto  o  in  parte.  un  falso  certificato  di proprietà  digitale   (CDPD) apponendo su di esso un codice QR rivelatosi non veritiero, in tal modo attestando  falsamente l’espletamento del passaggio di proprietà dell’autovettura Ford C-Max, acquistata da una donna di Benevento, la donna verso a De Fusco circa 500 euro per il passaggio di proprietà rivelatosi poi falso. Anche una ltro venditore teanese di automobili è stato identificato dalla Procura quale parte offesa, anche lui vittima dei raggiri di De Fusco nella compravendita di una vettura.  I fatti contestati sono accaduti nel 2019, le parti civili sono state identificate in Marco De Maio, difeso dall’avvocato Luana Camasso, Annamaria Crocco e Andrea Rendina.

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