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Il vice sindaco Calce e il primo cittadino David Simone

Conca della Campania – Vigile urbano aggredito, il vice sindaco tira in ballo il sindaco: fu lui a organizzare tutto, voleva la “testa” di Antonio Simone

Conca della Campania – Ieri si è svolta una nuova udienza del processo a carico di Antonio Simone attuale consigliere di minoranza del comune di Conca della Campania. Sono stati ascoltati dal giudice alcuni testimoni fra cui Vittorio De Filippo, attuale consigliere di maggioranza presso il municipio di Roccamonfina e presidente della fondazione Nicola Amore; e Franco Calce attuale vice sindaco del comune di Conca della Campania. Particolarmente interessante la testimonianza resa da De Filippo che in riferimento alla presunta aggressione subita dalla parte offesa – Marco Capezzuto all’epoca dei fatti in forza presso la polizia municipale di Conca della Campania -ha dichiarato, tra l’altro che sarebbe stata proprio la moglie del Capezzuto a riferirgli che lo stesso si sarebbe inferto un pugno al volto da solo con la finalità di denunciare Simone. Sullo stesso tenore la testimonianza di Calce il quale ha dichiarato che in occasione di un pranzo ove erano presenti, Franco Calce, Simone Antonio ed il Capezzuto, quest’ultimo lasciava intendere che il pugno non c’era mai stato e che dietro quell’episodio c’era stata una terza persona che avrebbe orchestrato il tutto. Quella persona era l’attuale sindaco di Conca della Campania, David Lucio Simone, che a detta del Capezzuto, come precisato dal teste in aula, “avrebbe voluta la teste del Simone Antonio” sulla sua scrivania”. Calce altresì precisava di non aver visto successivamente all’accaduto segni al volto compatibili con un pugno.

La vicenda:
Un consigliere comunale è finito sotto processo per aver minacciato, aggredito e fornito false dichiarazioni, al comandante della Polizia Municipale di Conca della Campania, piccolo centro arroccato lungo i pendii del vulcano Roccamonfina. Tutto parte durante l’emergenza Covid19 quando per frenare l’epidemia il governo varò il lockdown. Antonio Simone, 50enne, attuale consigliere comunale eletto nelle fila della minoranza consiliare, venne sorpreso lontano dalla sua abitazione, in violazione delle norme emanate per contenere l’epidemia da Coronavirus. Quando l’allora comandante della Municipale si avvicinò per contestare la violazione nacque un’accesa discussione durante la quale – secondo l’accusa – Simone sferrò un pugno al comandante. Il poliziotto fu costretto a recarsi al pronto soccorso dove venne medicato e dichiarato guaribile in circa sette giorni. Dalla successiva denuncia è nato il processo a carico di Simone, processo già partito. Durante la prima udienza, svoltasi alcuni mesi fa, è stato ascoltato proprio l’ex comandante dei vigili urbani, attuale parte offesa, che si è costituto parte civile. La prossima udienza è fissata per novembre quando saranno ascoltati i primi testimoni. L’imputato, Simone, ha sempre respinto ogni accusa dichiarandosi vittima di una macchinazione.

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