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VAIRANO PATENORA – Derubato in banca dalla guardia giurata, Moreno perdona il ladro. Gesto di grande umanità

VAIRANO PATENORA  – L’avvocato Lello Moreno derubato in banca dalla guardia giurata, perdona il ladro. E’ un atto di grande umanità che ha messo in evidenza una grossa sensibilità. E’ questo l’aspetto più “chiacchierato” non solo a Vairano a Patenora. Il professionista, infatti, è molto conosciuto in tutta la Regione.  “Sono soddisfatto per come si è chiusa la vicenda – assicura Moreno – resta pero’ il rammarico per la scelta fatta dalla guardia giurata che con la sua azione ha pregiudicato il suo futuro e quello della sua famiglia. Ho deciso di non costituirmi parte civile nel processo contro la persona accusa del furto. Anzi nella mia deposizione chiedero’ al gudice clemenza per l’imputato perchè in situazioni economiche cosi’ dificili lo stato di necessità puo’ portare anche a compiere azioni contro la legge”.

La storia: Professionista derubato nella sua stessa banca, allegerito di 500 euro da chi doveva garantire – all’interno della struttura – proprio la sua sicurezza. Invece, mentre eseguiva alcune operazioni allo sportello, la guardia giurata – impiegata presso lo sportello CariParma di piazza Della Repubblica – pensava bene di effettuare un “prelievo” direttamente dal portafogli del professionista. L’avrebbe fatta anche franca se non fosse stato per il sistema di video sorveglianza dell’istituto di credito e per la tempestiva denuncia della vittima. Lello Moreno, avvocato amministrativista, originario di Napoli ma da tempo residente a Vairano Patenora, in provincia di Caserta, appare ancora incredulo per la disavventura patita. “Ero ritornato a Napoli, spiega il professionista, per una visita a mio padre e il giorno dopo ferragosto ero andato in banca ed avevo depositato nella cassetta di sicurezza il telefonino, il portafiogli e le chiavi. All’uscita ho prelevato tutto e sono ritornato a casa. Da molti anni – precisa Moreno – ho rapporti con quell’istituto di credito e non ho mai avuto problemi”. Il professionista non controlla subito il portafogli, infatti scopirà l’ammanco solo alcune ore piu’ tardi, quando arriva il bisogno di prelevare una banconota dal portafogli stesso. Solo allora scopre del furto. Moreno non ha alcun dubbio: “tutto deve essere accaduto in banca perchè è l’unico posto in cui ero stato quella mattina, l’unico posto nel quale mi ero separato dal portafogli”. Con queste convinzioni il professionista va in commissariato, quello di San Ferdinando e denuncia ogni cosa. “Sono operazioni di routine che rientrano nella quotidianità, evidenzia l’avvocato, nelle quali diamo tutto per scontato. Diamo per certo che ogni cosa lasciata nella cassetta di sicurezza di una banca è al sicuro. Personalmente mi sentirei a disagio se dovessi frequentare una banca e preoccuparmi per gli oggetti che dovessi lasciare nelle cassette di sicurezza. CariParma, continua Moreno, non puo’ in alcunmodo essere ritenuta colpevole nell’episodio specifico. Del resto il nostro – conclude Moreno – e’ un rapporto consolidato da circa venti anni. L’accaduto, tuttavia, mi ha scosso anche perchè è avvenuto in una giornata particolarmente triste per la mia famiglia”. Per la polizia risalire all’autore del furto è un gioco da ragazzi, bisogno solo aspettare il Dvd con le immagini di quella giornata che la sede centrale di Cariparma invia agli investigatori. Dalle immagini riprese dal sistema di sorveglianza arrivano le conferme ai sospetti di Raffaele Moreno. Infatti, la polizia ha scoperto che la guardia giurata in servizio all’esterno della banca, utilizzando la chiave di un’altra cassetta, ha aperto quella utilizzata dal 53enne, ne ha prelevato il portafogli e dopo averne esaminato il contenuto, si e’ appropriato delle banconote e lo ha riposto all’interno. I poliziotti hanno identificato il vigilante, gli hanno requisito la licenza di porto d’armi, la pistola utilizzata per il servizio e lo hanno denunciato per furto aggravato. La vittima nelle prossime ore riceverà la somma perduta; intanto la sede centrale di CariParma lo ha contatto per presentare le scuse della direzione. Il sedici agosto e’ stata davvero un a giornata sfortunata per il professionista vairanese che apprendeva della morte del padre, Francesco, proprio mentre lasciava il commissariato di San Ferdinando dove aveva presentato la denuncia di furto.

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10 commenti

  1. Marchese del grillo

    sicuramente un atto di grande pubblicità ,visto che il furto è sempre un reato e il professionista peraltro ha recuperato tutto.

  2. È vero marchese del …. lei c’ha azzeccato!!!
    Difatti, non appena verificatosi l’accaduto ho contattato Giancarlo Izzo e gli ho promesso che l’importo che mi era stato furtivamente sottratto glielo avrei dato a lui purchè mi avesse fatto una bella pubblicità.
    Quanto è altrettanto vero che gli imbecilli di turno sono sempre in servizio permanente effettivo.
    Vorrei solo dire al sedicente marchese del …. che dopo l’evento e quando ormai tutta la stampa locale e nazionale ne aveva già parlato, per puro caso mi son trovato a parlarne con Giancarlo Izzo raccontandogli l’accaduto ed Izzo – che mi legge e può confermare – mi ha pregato di fare un servizio indicando il mio nome, visto che non era stato fatto, per avere l’esclusiva di ciò, ma io ero restio a che ciò accadesse e voleva anche che non fosse pubblicata la mia foto.
    Dopodiché, gli ho anche riferito che non mi sarei costituito parte civile perché – ancorché l’accadimento, nella sua oggettività, rappresentava un FATTO di inaudita gravità che non poteva assolutamente essere lasciato cadere senza alcuna conseguenza affinchè non costituisse un pericoloso precedente – sul piano personale non avevo alcuna intenzione di infierire sul responsabile del furto, del quale non sapevo le motivazioni che lo avevano portato a compiere l’insano gesto, ma che comunque dovevano essere motivazioni serie perché credo che nessuno, di questi tempi, possa mettere a repentaglio un posto di lavoro per 500 euro.
    Pertanto, il non costituirmi parte civile ed il chiedere clemenza per l’imputato, è dovuto unicamente a ragioni umanitarie e significherà che l’accusa sarà limitata a quella del PM.
    Vorrei precisare, inoltre, che la banca oltre le scuse, si è offerta di rimborsarmi l’importo ed io se avessi voluto speculare, nel costituirmi parte civile, avrei chiesto alla banca, che è tenuta a garantire la sicurezza ai suoi clienti dal proprio personale e dalla vigilanza, anche i danni morali, essendo stato vittima di reato, ed altro che 500 euro avrei potuto spillare alla banca, forse ne avrei potuto ottenere 5000 se non 10000 di euro.
    Ma poiché questa mia posizione avrebbe comportato un inasprimento della pena per il vigilante imputato, per un fatto mio, dettato, ripeto da ragioni assolutamente umanitarie, ho scelto di non assumere questa posizione.
    E dirò di più, se sapessi che il vigilante ha agito in stato di necessità (ad es. per pagare un mutuo o per sostenere spese mediche) direi alla banca di dare a lui i soldi purché però questi episodi non si ripetano più.
    Sei soddisfatto ora marchese del … !!!

  3. Ma quanta bontà d’animo (peraltro non dimostrata in altre circostanze!). Non si arrovelli il cervello a trovare giustificazioni al gesto del LADRO , perché questa e’ l’esatta denominazione dell’individuo che l’ha derubata, ci sono tante persone n difficoltà con il mutuo ed i conti da pagare ma non derubano nessuno. Allora a questi ultimi cosa dovremmo dargli? La medaglia la valor civile? Questa feccia non ha giustificazione alcuna! E lei da uomo di legge qual’e’ , visto le guerre che sta combattendo , dovrebbe ben saperlo. o forse le sue battaglie solo di natura personale e la giustizia non c’entra un fico secco. P.s.: per il marchese mi spiega ad uno che pubblicità ne deriva da questa notizia?

  4. Lei, Alfio, non ha capito assolutamente nulla ed ha travisato le cose.
    Io ho denunciato il LADRO per l’azione commessa, ma ho anche pensato che, dati i tempi così difficili per le famiglie monoreddito, a meno che non si tratti di un delinquente abituale – e non lo credo altrimenti non avrebbe potuto fare la guardia giurata, ma tutto può essere e starà alla magistratura verificarlo – il furto di 500 euro non ha potuto che avere una motivazione FORTE dettata da uno STATO DI NECESSIATA’, il che, sia ben chiaro, non può mai giustificare l’azione criminosa in se considerata.
    Altra cosa è il riferimento che lei, del tutto inopportunamente fa alle vicende che mi hanno riguardato negli ultimi tempi e che ho denunciato e che non hanno nulla a che vedere con questioni umanitarie, perché si tratta, anzitutto, di un diritto che mi era stato negato, per cui ho dovuto reagire chiedendo di accedere a caso similari per verificare come si era comportata la pubblica amministrazione ed ho scovato un marcio fatto di illegalità e violazioni di legge reiterate nel tempo ed avallate dagli attuali amministratori e funzionari comunali.
    Per cui, in questo caso, non si tratta di essere umani, ma di prendere atto e, per chi ha una coscienza civica, di denunciare all’A.G. fatti gravissimi commessi da potenti locali che hanno abusato della loro posizione; FATTI GRAVISSIMI non repressi ma, anzi, avallati dagli odierni amministratori comunali.
    Crede che ci sia una differenza tra le due situazioni??
    Crede che ci sia differenza tra chi ruba una mela e chi commette reiteratamente un crimine di notevoli dimensioni approfittando della propria posizione???
    Io ho denunciato la cosa per difendere un mio diritto ma anche i diritti degli altri, mettendoci la faccia ed assumendomi le mie responsabilità … non so altri!!!

  5. Un’ultima cosa vorrei dire: il vigilante ha già avuto una punizione più che proporzionata all’atto criminoso che ha commesso perdendo il posto di lavoro, il che, di questi tempi, lo ripeto, NON È POCO, specialmente se ha una famiglia monoreddito, e per questa punizione non c’è azione umanitaria che tenga, purtroppo, perché una soluzione alternativa avrebbe potuto essere quella di fargli rimettere la somma furtivamente sottratta oltre, ad es., altri cinque stipendi, senza fargli perdere il posto e spostandolo ad altre mansioni non fiduciarie.
    Ora, se questa è già la pesantissima punizione che certamente ha già subito (la perdita del posto di lavoro), mi chiedo, perché infierire ulteriormente con la costituzione di parte civile per fargli inasprire la condanna penale e, quindi, la pena detentiva cui verrebbe condannato???

  6. Adesso Moreno mi pare che “se la canta e se la suona”! Chi fa buone azioni o opere di carità, dovrebbe essergli noto, opera nel silenzio, senza tentare di assurgere agli onori di una cronaca che probabilmente lo ignora, nell’agire quotidiano. … chi sente il bisogno di esternare così ripetutamente i suoi singolari e tormentati moti dell’animo, nel compiere una Azione semplice e che definirei assolutamente normale, a mio giudizio e’ alla ricerca di una visibilità di cui non gode .

  7. Poiché non ho sollecitato alcun articolo di stampa e mi sono semplicemente limitato a rispondere alle provocazioni degli anonimi interlocutori, non vedo in che modo “me la canti e me la suoni”, precisando, inoltre, che non sento alcun tormentato moto dell’animo perché la mia coscienza è assolutamente tranquilla ne tampoco sono alla ricerca di visibilità.
    Credo, tuttavia, che l’atmosfera si stia facendo sempre più pesante e stia andando pian piano fuori tema, anzi, che si stia formando intorno a questa vicenda una nube TOSSICA, alimentata proprio da tanti piccoli TOSSICI e TOSSICHIELLI per cui preferisco non dar più seguito a provocazioni gonfie solo di odio, di rancore e di invidia, fermo restando che non avrò alcuna remora a presentare querela o a citare per danni gli anonimi interlocutori non appena gli argomenti trattati da questi esseri insignificanti avranno superato il segno.

  8. Marchese del grillo

    Senza voler polemizzare in alcun modo con l’avvocato Moreno, avrei apprezzato molto di piu’ un simile gesto rivolto ad un mendicante o diseredato e non verso chi invece viene pagato e deve assolvere al compito di vigilare sulla sicurezza della gente e la quiete pubblica e comunque ritengo a mi modesto avviso che questi atti che considero di grande umanità chi li compie lo fa in modo discreto e non se ne vanta.

    Cordilia saluti

  9. Ma chi le dice che gesti di solidarietà non vengano fatti nei confronti delle persone da lei citate in modo assolutamente discreto e senza utilizzare la tromba, dimodoché la destra non sappia cosa fa la sinistra???
    Questa vicenda ha avuto il clamore che ha avuto per la gravità del fatto in se, e solo incidentalmente e per puro caso è venuto fuori il mio nome.
    In ogni caso il mio annuncio è stato solo quello di non volermi costituire parte civile nel processo penale che si andrà ad instaurare contro il vigilante: punto!!
    In tanti, vittime di reato, annunciano di non voler infierire o di devolvere i proventi ricavati da un risarcimento danni per opere benefiche.
    Lo stesso Beato Giovanni Paolo II annunciò il perdono ad Ali Agca e andò a trovarlo in carcere, allora, secondo lei, anche il defunto Pontefice volle mettersi in mostra per vantarsene???
    Per cortesia siamo seri, smettiamola di essere stupidi ed ipocriti, il mio è stato un gesto assolutamente normale, che rientra nella ordinarietà, e che ha avuto il clamore unicamente per la sua straordinarietà, per il resto, quello che ho fatto, lo ribadisco, si è ripetuto già tantissime volte.
    Ed ora caliamo un sipario su questa vicenda!!!

  10. Da come si scaldano è palese che Alfio, il Marchese del …., Michele ecc. sono solo pseudonomi della stessa persona. Curioso che l’avv. Moreno abbia il coraggio di perdonare chi lo deruba del portafoglio e non chi lo sfotte su fb, evidentemente certe persone sono troppo petulanti e inutilmente polemiche per essere ascoltate.