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Vairano Patenora / Sant’Angelo d’Alife – Kit proibito per la brucellosi: veterinario e imprenditore sotto processo

Vairano Patenora – Avrebbero usato un kit proibito per la diagnosi della brucellosi: un veterinario e due allevatori sono finiti sotto processo con l’accusa di ricettazione, commercio di sostanze alimentari nocive e diffusione di una malattia agli animali.E’ stata emessa pochi giorni fa la sentenza di primo grado a carico del veterinario Massimiliano Iameo, di Sant’Angelo d’Alife; Domenico e Pietro Scungio, allevatori di Vairano Patenora.  Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero attestato che l’allevamento degli Scungio fosse “ufficialmente indenne” cosa che conferisce un maggiore valore del latte. Tale attestazione sarebbe avvenuta con l’utilizzo di un “kit Rose Bengal” ritenuto di provenienza illecita in quanto la sua vendita sarebbe vietata in Italia. In questo modo avrebbero commercializzato alimenti – carni e latte – ritenuti pericolosi per la salute pubblica per la presenza di un focolaio di infezione di brucellosi che interessava alcuni capi bovini (non isolati dagli altri).  Il giudice, al termine del dibattimento, ha accolto la tesi dei difensori degli imputati, assolvendoli da ogni accusa

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