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Riardo – Giornate FAI e Masseria delle Sorgenti, quante imprecisioni in poche righe sulla pagina FAI

Riardo – Se non fosse per il fatto che a scrivere alcune imprecisioni è il Fondo Ambiente Italia, che meglio di tutti dovrebbe conoscere la storia – e quindi divulgare la verità – sui siti che dice di proteggere, nessuno ci farebbe caso, abituati come siamo a leggere “leggerezze” di ogni genere. Sul portale ufficiale del FAI, infatti, fa bella mostra la Masseria delle Sorgenti (l’ex masseria della famiglia Mozzi di Pietramelara) trasformata dalla Ferrarelle in un ristorante e meta di “visite guidate” nel prossimo appuntamento proposto da FAI. Nella presentazione i tecnici FAI scrivono: “…  L’azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora all’ interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia fin dal Medioevo…”.
Peccato che quella struttura può essere datata, al massimo intorno al 1.700, nulla a che vedere con il Medioevo (periodo che va dal 395 al 1492 d.c.). Ma non finisce qui.
Infatti, il FAI scrive ancora: “Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci benedettini dell’Abbazia della Ferrara, erano meta del soggiorno estivo dei monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più caldi”.
In effetti i monaci dell’Abbazia della Ferrara fondarono in zona dei piccoli conventi – uno a Riardo, conosciuto anche con il nome di convento di Sant’Antuono: l’altro a Pietravairano in località Tramonti (fra due monti) – non per il “soggiorno estivo”, per le vacanze, come scrive FAI, bensì per sfuggire alle zanzare della malaria che in estate tempestavano la zona paludosa (oggi bonificata) intorno al fiume Volturno, quindi nei pressi della Ferrara. I due piccoli conventi, quello riardese e quello di Pietravairano, presero il nome di “Ferrarella” (piccola Ferrara). La struttura riardese non era affatto l’attuale Masseria Mozzi, si trovava invece a circa un chilometro più a nord, dove poi sorse l’azienda agricola Ferrarelle (ai tempi della famiglia Violati), struttura abbattuta dai proprietari Ferrarelle (quando divenne Italaquae spa) negli anni novanta per evitare il pagamento della tassa ICI.
Appare esserci confusione, nel testo che si legge sul portale del FAI, anche in merito all’ordine di appartenenza dei frati: “… Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci benedettini dell’Abbazia della Ferrara…”.
In verità l’Abbazia della Ferrara così come le due “Ferrarella” vennero edificate a partire dal 1171 dall’ordine dei monaci Cistercensi. Un ordine che si mise all’avanguardia per quanto riguarda le innovazioni tecniche finalizzate ad una maggiore resa agricola, unica loro fonte di sostentamento. Furono grandi bonificatori e colonizzatori; pertanto le loro abbazie ebbero grande importanza per la storia dell’economia agraria medievale. L’Abbazia della Ferrara è stata la prima badia cistercense ad essere costruita nel Regno di Napoli, fu la casa, quando era ancora monaco, di Papa Celestino V, conosciuto come il Papa del gran rifiuto. Nell’Abbazia dimorò anche l’imperatore Federico II di Svevia.

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