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VAIRANO PATENORA – Acquedotto, le sorgenti del Gari con troppo arsenico: salute dei cittadini a rischio. Le prove nelle analisi della NATO

VAIRANO PATENORA – L’acqua pubblica che arriva nelle case dei cittadini di Vairano Patenora potrebbe non essere perfettamente salubre. Oltre ad essere salata (il probabile aumento del canone) potrebbe anche essere pericolosa. Il recente allaccio realizzato alla condotta di Eni Acqua Campania, se da un lato garantisce un massiccio e costante rifornimento alla rete idrica, dall’altro canto presenta alcuni “nei” che potrebbero ripercuotersi direttamente sulla salute della gente. La prova è quella fornita dalle analisi eseguite per conto della NATO dalla Tetra Tech. Analisi eseguiti alcuni anni fa.  Ma nel frattempo la situazione come va? Potrebbe essere peggiorata?Se si considera il fatto che il tempo non migliora certamente la presenza di arsenico nell’acqua, anzi, spesso la peggiora (specialmente in estate o in periodo di siccità), allora le preoccupazioni per i cittadini sembrano aumentare.
Un lavoro, quello eseguito per conto della NATO, che ha considerato tutte le sorgenti che forniscono acqua all’intera Campania.  In molte fonti concentrazioni di arsenico quattro volte superiori al consentito. Si salvano solo le sorgenti del Matese.
Un lavoro costato trenta milioni di dollari, durato più anni, necessario per capire i rischi che pesavano sui cittadini statunitensi impegnati nella base Nato di Napoli. Le sorgenti analizzate sono state quattordici, situate fra Campania (undici), Molise (due) e Lazio (uno). In alcuni casi le analisi eseguite alla fonte hanno dimostrato concentrazioni altissime (rispetto a quelle consentite per legge) di sostanze pericolose come l’arsenico. In alcuni casi, per alcune sorgenti, la concentrazione di arsenico in un litro d’acqua è stata anche quattro volte superiore al limite fissato per legge. L’arsenico è un elemento naturale, quindi non determinato da inquinamento, che si trova disciolto nell’acqua e talvolta in quantità notevolmente superiori al limite adottato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che è di dieci microgrammi per litro (μg/l), oltre il quale vi possono essere rischi per la salute dell’uomo. Il consumo prolungato di acqua con elevate concentrazioni di arsenico è infatti associato a diverse patologie fra cui tumori all’apparato digerente. Le analisi americane hanno accertato (come si può leggere a partire da pagina 436 – capitolo I fase II – dove sono rappresentati i risultati delle analisi) che per le sorgenti del campo Pozzi del Montemaggiore, Pozzi Santa Sofia, Pozzi Cancello, Pozzi Tavano, Gari River (in provincia di Frosinone) e San Bartolomeo (in provincia di Isernia), presentarono (al momento delle analisi) concentrazioni altissime di arsenico.  La sorgente del campo Pozzi Tavano II, in particolare è stata quella che ha fatto registrare la più alta concentrazione di arsenico con un valore di 44,5, cioè quattro volte oltre il limite consentito. Le sorgenti più sicure sono state, sempre secondo i dati fornite dalla Tetra Tech, quelle del Matese. Le fonti del Torano, Maretto e Auduni hanno fatto registrare valori bassissimi di arsenico. Unico neo sono stati rappresentati dai valori eccessivi di batteri coliformi fecali constatati nel Maretto.  Insomma la decisione da parte dell’amministrazione comunale di Vairano Patenora di collegarsi all’acquedotto Eni potrebbe rivelarsi non “gioiosa” come paventato. Oltre al prezzo della bolletta idrica che potrebbe salire nei prossimi mesi, c’è anche la preoccupazione sulla salubrità dell’acqua stessa. Insomma acqua salta e perciolosa?


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