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PASTORANO – Minacciò imprenditore, Parisi alla sbarra

PASTORANO. Minacciò picchiò e tentò di estorcere il lavoro e i soldi ad un imprenditore  di Bellona. Alla sbarra Antonio Parisi, 40 anni di Pastorano.
Ieri aperta l’istruttoria dibattimentale a suo carico davanti ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Flora Mazzaro. Il pm di turno ha portato in aula come testimoni i militari della caserma di Vitulazio che incominciarono a fare le prime indagini sul caso dopo che la vittima il costruttore Giuseppe Carusone si presentò in caserma per denunciare i fatti.
Dall’escussione dei testi è emerso che Parisi altri non era che un factotum di Antonio Lubrano fratello di Vincenzo Lubrano affiliato ai Nuvoletta di Marano poiché imparentati.
Parisi lavorava presso la ditta Selva che lavorava infissi società dei Lubrano. Parisi è lo stesso operaio che denunciò anche dei furti che si erano verificati presso la ditta dove egli lavorava ed aveva ricevuto il permesso dalla questura per gestire un terreno che apparteneva ad Antonio Lubrano.
Qualche mese della richiesta estorsiva il costruttore presso la polizia stradale di Capua denunciò anche un’aggressione subita sempre da Parisi che egli identificò attraverso degli album fotografici che gli vennero esibiti per cercare di individuare il suo aggressore.
La vicinanza di Parisi ai Lubrano fece nascere il sospetto agli inquirenti che l’estorsione poteva essere partita proprio dal clan Lubrano ma alla sbarra è finito solo l’operaio. L’udienza dopo la testimonianza dei militari è stata rinviata per sentire proprio la parte offesa.
Bisognerà attendere gli sviluppi del processo per capire come si è svolta esattamente la vicenda e le eventuali responsabilità. (Maria Giovanna Pellegrino)

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