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Alife – Politica e affari, Sommese si pente e collabora con i magistrati: tremano in tanti

ALIFE – Politica e affari, Antonello Sommese, il nipote Pasquale Sommese, ex assessore regionale della giunta Caldoro, arrestato lo scorso 15 marzo, si sarebbe pentito e starebbe collaborando con la giustizia. Il collaboratore di giustizia avrebbe consegnato ai magistrati anche una  una memoria informatica che aveva tentato di distruggere il 20 luglio del 2015,  subito dopo le prime perquisizioni.  E parla subito della vicenda di Alife relatica alla coistruzione del nuovo museo civico: “Guglielmo La Regina mi ha sempre detto che il suo serbatoio per l’individuazione pilotata delle commissioni di gara erano gli ordini professionali e le università”. Seguono accuse ai vertici dell’Ordine, su cui è logico pensare che la Procura stia facendo accertamenti. E chi furono i fortunati estratti dal bussolotto? Antonello Sommese ricorda due nomi su tre: c’è quello di Francesco La Regina, padre di Guglielmo, architetto di lungo corso ritenuto esponente del sistema messo in piedi dal figlio. “Dovevo fare il filtro sui territori. Facevo da filtro con chi voleva parlare con lo zio, il più delle volte per piaceri e raccomandazioni”. Ma il salto di qualità di tutto il cosiddetto sistema La Regina arriva nel 2013, quando l’assessore assume anche la delega ai Beni culturali e al Turismo, imbarcando un sostanzioso portafoglio di 60 milioni di euro. Spiega il pentito: “Da quel momento anche il mio ruolo cambiò: i sindaci si recavano in assessorato non più per le singole vicende politiche spicciole, ma per caldeggiare dei finanziamenti nei territori da loro amministrati».

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