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SAN FELICE A CANCELLO – INCENDIAVANO I BOSCHI, TRE ARRESTATI

SAN FELICE A CANCELLO –  Incendiavano per distruggere decine e decine di ettari di boschi e macchia mediterranea. Colpivano punti precisi facendo particolare attenzione al vento e alle condizioni climatiche in modo tale da aver maggiore garanzia di successo. Una complessa indagine del Corpo Forestale dello Stato ha condotto in carcere tre uomini, tutti residenti a San Felice a Cancello.  I fermi sono stati eseguiti ieri mattina su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere dagli uomini della forestale,  guidati dal comandante Michele Capasso. Due degli arrestati sono italiani, locali, il terzo è un immigrato albanese. Il gruppo sarebbe stato individuato attraverso una indagine lunga e articolata, fatta di appostamenti e pedinamenti ma anche attraverso l’utilizzo di sofisticate attrezzature e di intercettazioni telefoniche. Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono finiti, ieri, Angelo Vaiuso e Angelo Affinita. Cinquantaquattro anni il primo, originario di Castel Morrone ma da tempo trasferitosi a San Felice a Cancello; cinquantasei anni il secondo, anch’egli di San Felice a Cancello. La terza persona arrestata è un albanese – Saimir Musei,  di trenta anni. Sono tre pastori che potrebbero aver bruciato i boschi per creare grandi spazi sui quali far crescere l’erba con la quale alimentare gli armenti. Tuttavia non è da escludere del tutto l’ipotesi di una loro appartenenza ad una rete ben più ramificata capace di programmare e coordinare  incendi boschivi durante la stagione calda, in tutta la provincia. Proprio per questa ragione le indagini del corpo forestale continuano per fare piena luce sulla vicenda.  Gli incendi più devastanti divamparono lo scorso luglio nell’arco di pochi giorni quando le colline di San Felice a Cancello e di Arienzo vennero funestate da una serie di roghi con ampi fronti. Incendi che mano sapienti facevano scoppiare in “ordine sparso” su tutte le colline della zona. Ora l’importante operazione del corpo forestale che ha portato in carcere i probabili autori di quei fatti. Giancarlo Izzo

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