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Pietramelara – Vendeva Hogan false, denunciato dai carabinieri

pietramelara.  Aveva messo in piedi un vero e proprio mercato  di Hogan. Tutto falso. Nonostante la cura dei dettagli i carabinieri dell’arma della stazione di Pietramelara non si sono lasciati ingannare denunciando un 40enne. L’uomo – C.R. – che commerciava scarpe e borse con griffe contraffatta, operava principalmente fra Pietramelara e Baia e Latina. Tutti i prodotti sono stati posti sotto sequestro mentre nei confronti del 40enne  è scattata la denuncia a piedi libero. Le indagini dei carabineri continuano per stabilire la provenienza della merce e per accertare, ulteriori eventuali  responsabilità. L’operazione degli uomini guidati dal maresciallo Pasquale Mariano segue di pochi giorni un’altra simile condotto nella vicina Baia e Latina quando venne smascherato un immigrato che vendeva Dvd pirata. Lui finì in carcere mentre gloi olte mille Dvd vennero posti sotto sequestro.
L’operazione condotta dai militari mette in luce la forte attività delle bande criminali che operano nella falsificazione dei capi firmati. Un mercato  difficile da stroncare non solo per la capacità delinquenziale di chi vi opera a livelli di professionalità elevatissima, ma anche per l’enorme domanda di articoli con griffe false che viene dai cittadini – di varia estrazione sociale – disposti ad alimentare tale mercato illecito, forse persino nella inconsapevolezza del grave danno prodotto ad uno dei più fiorenti settori dell’economia nazionale. La crisi economica, poi, ha giocato a favore di chi fa di questa attività illecita un business di inimmaginabili proporzioni.
Il fenomeno della contraffazione in Italia costituisce un vero e proprio sistema commerciale ed industriale che si sviluppa attraverso tutta una serie di canali di vendita e di distribuzione, nonché, a monte, di sofisticati centri di produzione e di ‘assemblaggio’. Si tratta, secondo le ultime risultanze derivanti dagli studi condotti da Confcommercio e Confindustria e sulla base di indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, di una effettiva e concreta economia parallela che fattura in Italia circa 7 miliardi di euro e che sottrae all’Erario 5 miliardi, facendo perdere ben 130.000 posti di lavoro. Un danno economico rilevante che, visto il campo estremamente vasto della contraffazione – che va dai marchi agli alimenti passando per i farmaci -, non solo colpisce le tasche dei cittadini ma, molto spesso, anche la salute. E’ evidente come in Italia il ruolo della criminalità organizzata, anche di stampo mafioso, nell’attività di contraffazione, sia estremamente rilevante. Infatti, gran parte di quei 7 miliardi di euro vanno proprio ad alimentare in particolare i forzieri della Camorra

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