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foto di repertorio

Roma / Vairano Patenora – Droga, carabiniere arrestato: in silenzio davanti al giudice

ROMA / VAIRANO PATENORA – Droga, il carabiniere arrestato con l’accusa di aver rubato e spacciato stupefacenti sequestrati, resta in silenzio davanti al giudice. Era l’interrogatorio di garanzia al quale il militare ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Una scelta adottata anche dagli altri suoi colleghi arrestati nell’ambito della stessa inchiesta. I difensori avrebbero optato per il silenzio in attesa di conoscere maggiori dettagli sulla questione. Uno dei quattro carabinieri arrestato a Roma per associazione a delinquere, spaccio di sostanze stupefacenti e peculato è un vairanese. Si tratterebbe Antonio De Cristofaro finito sotto accusa dalla Procura di Roma; secondo l’accusa i militari, oltre ad appropriarsi dello stupefacente, permettevano agli spacciatori di proseguire indisturbati la loro attività, in cambio di informazioni. Un’indagine partita intercettando un gruppo di pusher e che ha portato all’amara scoperta. Quattro mele marce nell’Arma dei carabinieri che in cambio di informazioni non solo chiudevano un occhio e consentivano agli spacciatori di continuare indisturbati la loro attività, ma rivendevano la droga sequestrata. Sequestri che però sulla carta non era formalizzati.  Ovvero droga che passava per gli uffici dei carabinieri che poi però veniva rimessa sul mercato. Si tratta di quattro sottufficiali del nucleo investigativo di via Selci: Antonio De Cristofaro, Massimiliano Marrone, Bruno Sepe e Claudio Saltarelli. I 4 erano stati allontanati un mese fa dal reparto con una scusa e destinati ad uffici non operativi. Gli altri 5 arrestati sono spacciatori e confidenti dei militari. Il rigore con cui sono stati svolti gli accertamenti investigativi, la cura, la solerzia istituzionale, sempre rivolta a tutelare la sicurezza dei cittadini hanno consentito di smascherare i loschi traffici tra i quattro militari e i loro cinque complici confidenti –  oggi raggiunti dal medesimo provvedimento cautelare in carcere – i quali si occupavano della custodia e della successiva commercializzazione dello stupefacente sottratto nel corso di sequestri antidroga.

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  1. MARTA RESTUCCIA

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