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foto di repertorio

PIETRAMELARA – Estorsione ed usura, partito il processo Bevilacqua. La vittima conferma le accuse

Pietramelara – Estorsione e usura, partito il processo contro Antonietta Bevilacqua. Nell’udienza di pochi giorni fa sono stati ascoltati alcuni testimoni dell’accusa fra cui il maresciallo dei carabinieri, Mariano, che ha condotto le indagini sul caso. Sul banco dei testimoni anche la Vittima – Elena S. – che ha confermato, davanti ai giudici, tutti i fatti e tutte le accuse contro l’imputata. Si tornerà in aula fra alcuni mesi.
Seconda l’accusa – basata sulle indagini svolte dai carabinieri di Pietramelara – Bevilacqua avrebbe minacciato e picchiato una donna del posto per ottenere la restituzione di una piccola somma di denaro. Elena lo scorso novembre si sarebbe presentata nella caserma per chiedere aiuto. La vittima aveva chiesto ed ottenuto un piccolo prestito (circa 2mila euro, somma costituita da diversi piccoli prestiti) per far fronte alle scadenze (bollette della luce e spese vive per la casa). Era disperata all’idea di non poter garantire il minimo indispensabile ai propri figli. Così la vittima si sarebbe rivolta all’imputata – con la quale vantava anche una conoscenza personale. Alle prime difficoltà per la restituzione della somma ricevuta, lievitata in modo sproporzionato, a causa degli interessi altissimi, Bevilacqua sarebbe passata alle minacce: ti uccidiamo, bruceremo la tua casa e la tua famiglia, se non ci dai subito i soldi. Inoltre, la vittima sarebbe stata avvicinata e picchiata. Fatti che portarono, circa un anno fa, all’arresto di Bevilacqua. La donna, ora è libera in attesa della conclusione del processo

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