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Gaetano Di Nocera e Ciro Lenti

VAIRANO PATENORA – Organismi di crisi, il comune sceglie Sicea. Fra Di Nocera e Lenti (controllato e controllore) è vero “amore”

VAIRANO PATENORA – Organismi di Composizione della Crisi, il comune di Vairano Patenora sceglie Sicea spa, una società con sede a Pisa. L’accordo sarà valido per cinque anni. Tutto scritto nella convenzione dello scorso maggio. Si scrive Sicea spa, ma si legge Ciro Lenti (amministratore unico della stessa società), docente universitario presso l’Università di Pisa e volto già “noto” presso la casa del “popolo” di Vairano Patenora. Infatti, Ciro Lenti dall’aprile del 2014 (delibera di giunta 64 del 17/04/2014) è stato nominato componente del nucleo di valutazione dirigenti del comune vairanese. In realtà è colui che dovrebbe valutare l’azione messa in campo ogni giorno dal dirigente Gaetano Di Nocera nelle sue funzioni. Così – probabilmente per permettere ai due di stare “vicini vicini” – lo stesso Di Nocera, viene nominato (delibera di giunta 115 del 07/09/2015) funzionario responsabile del costituente Organismo di Crisi. In precedenza – nel maggio 2015 – il comune di Vairano Patenora e la Sicea spa avevano siglato un protocollo d’intesa dichiarandosi “fedeltà” per almeno cinque anni. Protocollo ratificato con delibera di giunta 74 del 14 maggio 2015. Ma come mai, si domandano in tanti, un professore dell’Università di Pisa (Ciro Lenti), nato a Taranto, viene nominato “controllore” del dirigente unico del municipio di Vairano Patenora?
E, ancora, perché, poi, la sua società (Sicea spa) sottoscrive un protocollo con lo stesso ente vairanese? Come si sono conosciuti  e “innamorati”?
Ma soprattutto, come mai la scelta è caduta su Lenti e la sua SICEA e non su un organismo locale tanto esaltato dal sindaco, come l’associazione antiracket presieduta da Costantino Zoglio?
Sono queste le domande più frequenti che si pongono alcuni vairanesi. Altri, invece, hanno già tutte le risposte necessarie per spiegare il “mistero”.

Le motivazioni della convenzione:
L’amministrazione comunale di VAIRANO PATENORA ha recepito la condizione sociale di criticità economiche particolari a carico di alcuni cittadini, delle imprese che operano nel proprio territorio, di professionisti vari, nonché rilevato che sono limitati i margini di intervento previsti dalle norme di legge che non permettono ai Comuni di poter intervenire direttamente a sollievo’ delle condizioni di disagio economico che attualmente vivono queste diverse realtà imprenditoriali locali per le quali sarebbe opportuno un intervento di sostegno dell’amministrazione comunale. L’amministrazione comunale considera la costituzione dell’OCC una opportunità di sicuro impatto sociale positivo per la comunità locale nonché dei comuni viciniori dell’alto casertano.

Obblighi del municipio:
Il comune si impegna in particolar modo a: mettere a disposizione di SICEA e quindi dell’OCC dei locali idonei all’esercizio dell’attività istituzionale dell’OCC;
Collaborare, ove fosse               necessario, con SICEA alla compilazione della documentazione prevista per la costituzione dell’OCC;
Produrre specifici documenti etti e delibere, se richiesti dal Ministero della Giustizia nella procedura di costituzione dell’OCC;
Sulla base di quanto definito nei punti precedenti, promuovere in collaborazione con SICEA la diffusione dell’OCC sul territorio comunale e dei comuni viciniori ;
Diffondere attraverso convegni, workshop, eventi tematici l’iniziativa oggetto del presente protocollo sempre in collaborazione con SICEA a tutti i livelli possibili.

Organismi Composizione della Crisi
La composizione della crisi da sovraindebitamento è una procedura che può essere richiesta solo dai piccoli imprenditori, professionisti e privati, ovvero, da soggetti a cui non si applica le legge fallimentare. Ricorrere a tale prassi, significa rivolgersi ai nuovi Organismi della composizione della crisi o richiedere al Tribunale di nominare un professionista, che possa aiutare, il debitore, a far fronte alla situazione debitoria e al pagamento di quanto dovuto  prima di procedere all’espropriazione forzata dei beni, mediante un accordo di ristrutturazione del debito o un piano consumatore.
Il sovrandebitamento è un fenomeno purtroppo molto in crescita non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa, caratterizzato da una situazione in cui il debito contratto è maggiore del reddito disponibile con sopravvenuta impossibilità ad adempiervi, sia per la persona privata che per l’impresa non soggetta alla legge fallimentare.
La perdita del lavoro, una malattia prolungata, una riduzione dello stipendio e di conseguenza del reddito disponibile, possono essere le cause che possono portare a situazioni economiche e psicologiche catastrofiche per la famiglia, una tra queste è proprio il sovraindebitamento.

Definizione di sovraindebitamento è “una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni”.

Accordo di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti sulla base di un piano proposto dal debitore: in questo caso il cd. accordo del debitore consiste nel sottoporre ai creditori una proposta di ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti in qualsiasi modo, anche se questo comporta l’eventuale cessione di propri crediti futuri. Inoltre, deve dare prova che il piano sia realizzabile, anche con l’aiuto di garanzie e garanti. Una volta elaborata la proposta, questa viene sottoposta ai creditori, dopodiché il Tribunale verifica che vi sia il consenso dei creditori che, devono rappresentare almeno il 60% dell’ammontare dei crediti e se c’è si passa all’omologazione dell’accordo.

Piano del consumatore: è un piano a cui si può accedere solo in presenza di determinati requisiti e condizioni, primo fra tutti quello di essere persone fisiche senza debiti derivanti dall’attività di impresa o professione, essere in buona fede, ovvero, la colpa del sovraindebitamento deve essere per cause non imputabili al consumatore, il dover fornire tutta la documentazione atta a descrivere la propria situazione economica e patrimoniale, e poter essere richiesta 1 volta ogni 5 anni.

I costi:
Per accedere alla composizione della crisi da sovraindebitamento, il debitore sia che si rivolga agli Organismi che al Tribunale, è tenuto al pagamento di specifici importi se intende procedere alla risoluzione della propria situazione debitoria. Vediamo quali sono questi costi:
Composizione della crisi da sovraindebitamento Tribunale costi 2016: euro 98,00 per contributo unificato ed euro 27,00 per i diritti, ai quali si aggiungono i costi del professionista che seguirà la procedura e la stesura dell’accordo o del piano consumatore.
Costi 2016 Organismi composizione della crisi da sovraindebitamento: è previsto un compenso al momento del conferimento dell’incarico, il questa sede il referente deve indicare al debitore, l’ammontare dei costi che egli dovrà sostenere fino alla conclusione dell’incarico comprensivi di spese, oneri e contributi e i dati della polizza assicurativa». E ciò al fine di far comprendere il preventivo per il servizio che sarà prestato, preventivo che dovrà indicare per ogni singola attività tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi. I compensi comunque dovranno essere calcolati tenuto conto del lavoro svolto, il numero dei creditori, la misura del debito e l’esecuzione dell’accordo, del piano consumatore e della liquidazione.

 

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3 commenti

  1. Certe volte il silenzio è assordante…

  2. E cosa deve dire il nostro Di Nocera, ormai non gli resta che mangiarsi anche l’intonaco delle mura del comune.
    Sembra che abbia chiesto altri 10.000 Euro come interessi sulle sue pretese creditorie. E nessuno parla.
    Questo silenzio della gente che non si indigna e non si ribella è assordante caro Lupo.

  3. Un conflitto d’interessi grande come una casa. Ci sono tutti gli estremi dell’abuso d’ufficio da parte di sindaco ed assessori e dell’interesse privato in atti d’uffizio da parte del Di Nocera che sottoscrive le delibere che gli interessano apponendovi il visto di regolarità sotto il profilo giuridico e tecnico-contabile.
    Ma quel che maggiormente meraviglia è il silenzio di un’opposizione che si fa paladina della giustizia solo in determinate “occasioni”, a giorni alterni e quando gli conviene.
    E’ mai possibile che i due Martone di fronte ad uno scandalo simile non abbiano nulla da dire?