RIARDO / ROCCHETTA E CROCE – Ferrarelle non rispetta gli accordi assunti e subisce la condanna in Consiglio di Stato. La sentenza è dello scorso ventidue maggio 2015. La decisione dei giudici romani si innesta sul ricorso 8531 del 2014, proposto dal Comune di Rocchetta e Croce. Soprattutto la sentenza riconosce la piena validità del protocollo di intesa firmato, anni fa, fra l’azienda e il municipio. Dopo la condanna Ferrarelle, dell’imprenditore Carlo Pontecorvo, dovrebbe pagare al Comune di Rocchetta e Croce, € 323.444,24 quali importi dovuti in esecuzione dell’accordo del 2001 entro il 28 febbraio di ciascun anno – dal 2010 al 2015 -, comprensivi degli interessi maturati fino al 31.05.2015; nonché € 90.000,00 a titolo di compenso (spese ed onorario) per i due giudizi innanzi il TAR ed i due innanzi il Consiglio di Stato. Questa la richiesta del Municipio di Rocchetta e Croce guidata dal sindaco Salvatore Geremia. La Ferrarelle spa – con sede a Riardo – cerca l’accordo e vorrebbe versare al comune solo 120mila euro. In comode rate, però.
Infatti, l’azienda ha proposto al municipio di Rocchetta e Croce, l’immediato versamento di 60mila euro e il resto in comode rate da 20mila euro. In cambio però – Ferrarelle – vuole la cancellazione del protocollo d’intesa che ha portato all’attuale condanna. Una proposta respinta – nella sua globalità – dall’amministrazione comunale di Rocchetta e Croce. Per questa ragione l’azienda di Pontecorvo ha fatto ricorso in Cassazione. Il municipio di Rocchetta, chiaramente, è pronta a difendere la sentenza ottenuta in consiglio di stato. Ecco tutti i documenti
La sentenza:
La prosta di Ferrarelle
La risposta dell’amministrazione comunale di Rocchetta e Croce