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foto di repertorio

CASERTA – Al Duel va in scena la Commedia di Dante, una fedele rappresentazione della realtà

CASERTA (di Nando Silvestri) – Al Duel va in scena la Commedia di Dante, una fedele rappresentazione della realtà. Si è soliti assegnare al teatro destinato alle scolaresche un ruolo circoscritto alle sole attività didattiche, senza soppesare nella giusta misura la qualità del messaggio artistico e culturale indirizzato a studenti e docenti. La qualità in tutte le sue rutilanti sfaccettature e poliedriche prospettive è stata invece il contenuto della “Divina Commedia” rappresentata mercoledì 18 febbraio al Duel di Caserta dalla romana “Artisfabrica”. La società di produzione teatrale e cinematografica presieduta dall’attore casertano Massimiliano Dau mostra da sempre una leadership nazionale incontrastata nella difficile arte di diffondere il teatro classico fra le giovani generazioni. La società succitata ha il privilegio di avvalersi di attori ed attrici particolarmente dotati di entusiasmo, vis comica, esperienza ed estro interpretativo. Lo evidenzia senza riserve la faconda creatività del leader di Artisfabrica, il casertano Dau, che ha lavorato al fianco di veri e propri guru del teatro e del cinema italiano come Massimo Dapporto, Valerio Mastandrea e Franco Nero. Massimiliano Dau ha impersonato il ruolo di Dante nella Divina Commedia con rara e camaleontica duttilità, sollecitando l’attenzione di una moltitudine di studenti e docenti di istituti superiori provenienti da tutta la provincia di Caserta. Mettendo a frutto tutta l’espressività delle suggestioni ricreate dalla scenografia essenziale ed efficace al tempo stesso, Dau ha saputo cogliere con originalità e leggerezza tutto la luce del sommo poeta fiorentino sottolineando in special modo la fulgida attualità dei dialoghi con Virgilio. Due momenti particolarmente interessanti hanno scosso gli spettatori più attenti e sensibili durante la rievocazione dell’inferno: la discussione sugli ignavi e quella su Ciacco. I primi, interpretati da due attrici di sopraffina leggiadria ed eleganza espressiva, tanto ci ricordano la viscida ed opaca personalità di coloro che appoggiano incondizionatamente il decadente status quo e di tutti quelli che dell’apatia asettica e immonda fanno il proprio vessillo bisunto. L’ingordigia del fiorentino Ciacco, invece, evoca la cupidigia di altri personaggi toscani della politica contemporanea, presidenti della repubblica. giudici della Corte Costituzionale ed ex capi di stato meridionali che hanno recentemente avallato con ratifiche irresponsabili e subdole scelte, norme fiscali retroattive, insanabili contraddizioni giuridiche, privilegi statali e violazioni marchiane del principio di uguaglianza tributaria. A dire poco emblematica è apparsa poi la figura di Caronte che traghettava le anime da una riva all’altra del fiume Acheronte a sua discrezione, costringendo coloro che non lo aggradavano a vagare in eterno nella nebbia. E’ sembrato  quasi di scorgere le scivolose prelazioni del sindaco di Caserta Del Gaudio e dell’intera amministrazione comunale nella discriminazione dei cittadini e dei loro diritti, nonostante i lauti finanziamenti ricevuti dalla CE. In ogni caso, la rappresentazione della Commedia dantesca di Dau non ha lesinato colpi di scena e sprazzi di sottile umorismo che hanno alleggerito la solennità di alcuni intensi momenti di recitazione senza mai ridimensionarne i graditi contenuti. Cogliamo l’occasione per porgere i migliori auguri all’amico regista casertano Massimiliano Dau che, dopo una recente partecipazione ad un’acclamata produzione Rai in due puntate, si prepara a gestire la sceneggiatura di un nuovo film ambientato nel declinante mondo della scuola statale italiana e a realizzare una nuova fatica protesa alla valorizzazione della cultura sarda.

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