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ROCCAROMANA – COME UN CHICCO DI GRANO, UN INNO ALLA VITA. IL CAPOLAVORO DI VITTORIA LONGO

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ROCCAROMANA – In vista della 37a Giornata per la vita (1° febbraio), un inno alla vita, dove gioia e dolore si mescolano insieme per esprimere l’essenza del generare e far crescere un figlio. “Non c’è dubbio che, ai nostri giorni, a motivo dei progressi scientifici e tecnici, sono notevolmente aumentate le possibilità di guarigione fisica; e tuttavia, per alcuni aspetti sembra diminuire la capacità di “prendersi cura” della persona, soprattutto quando è sofferente, fragile e indifesa. […] Il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono”. Questo brano tratto dal discorso di papa Francesco ai medici cattolici italiani lo scorso 15 novembre può rappresentare un perfetto quadro introduttivo al libro di Vittoria Longo “Come un chicco di grano. L’attesa di un figlio, le speranze di una madre”.  L’autrice racconta la sua esperienza di mamma in attesa del primo e unico figlio, dopo averlo desiderato, insieme al marito, per sei lunghi anni. Tra la futura mamma e il bambino s’intesse un dialogo intimo, vero, a tratti poetico, per tutto il tempo della gravidanza fino al primo compleanno del piccolo. Alla gioia e all’euforia iniziale si sommano le paure, proprie di ogni madre: sarai sano? Sarò in grado di essere mamma? Sarò capace di farti capire e vivere il mondo in cui nascerai? Mille domande che una mamma rivolge al suo bimbo, altrettante risposte che solo il figlio, da «uomo» in miniatura, sa donarle. Scrive l’autrice: “Il tuo arrivo inaspettato, la gioia e la paura, il progetto e il dubbio. Mille domande che rivolgo a te, mille risposte che sento da te […]. Sei un uomo e, come ogni uomo, unico e irripetibile protagonista nel disegno divino”. In ogni pagina risuona, implicito ma forte, l’appello di papa Francesco a dare dignità e sacralità alla vita, fin dal suo concepimento, rifiutando quella cultura dello scarto che trasforma le persone in cose. Passibili, come qualsiasi oggetto, di essere scartate, rifiutate, abbandonate.
Vittoria Longo è nata in provincia di Caserta nel 1974. Laureata in Scienze dell’educazione e della formazione, è docente dal 2001 presso un istituto di istruzione superiore a Castel Volturno (CE). Appassionata di ricerca storica del periodo risorgimentale, insieme ad Antonio Ciano e al marito Domenico Offi è coautrice del libro Stragi ed eccidi dei Savoia durante il Risorgimento (2013). (Dal comunicato stampa ufficiale di Edizioni Paoline del 9 gennaio 2015)

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