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CASERTA – Corvino e Del Gaudio non convincono il rione Tescione: l’inaugurazione del campo di calcetto è un flop

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CASERTA (di Nando Silvestri) – Corvino e Del Gaudio non convincono il rione Tescione: l’inaugurazione del campo di calcetto è un flop.   “Un meraviglioso campo di calcetto, parzialmente  finanziato dal consigliere Pasquale Corvino”. Queste le parole laconiche adoperate dall’istrionico sindaco Del Gaudio a proposito dell’inaugurazione del rettangolo di gioco presentato sabato  22 novembre nel rione Tescione di Caserta alle 10 e 30. Oltre le pompose e aride espressioni solitamente sdoganate dal primo cittadino con buona pace di supporters artefatti e lacchè ansimanti, pullulano molte verità sottaciute secondo la stragrande maggioranza dei locali cittadini. Stando a diffuse indiscrezioni infatti, l’inaugurazione suddetta, alla quale hanno partecipato si e no una decina di persone allietate da batterie di fuochi d’artificio vanamente rintronanti, avvia il pietoso pellegrinaggio promozionale della scadente classe dirigente in vista degli imminenti appuntamenti elettorali. Molte persone libere, giovani e perspicaci studenti  del luogo, interpellati a proposito, hanno difatti giudicato con indifferenza siderale l’iniziativa menzionata, rubricandola prima come “propaganda elettorale di bassa lega” e archiviandola successivamente del tutto. A parere di una moltitudine di cittadini del quartiere in oggetto, il “Rione” avrebbe bisogno di ben altro per crescere dignitosamente. A partire dai servizi comunali inesistenti, lautamente pagati dalla cittadinanza dietro versamento di balzelli sempre più onerosi, fino a produttive iniziative di coinvolgimento sociale: nel Rione Tescione manca tutto. Anche strade, segnaletica, manutenzione, beni pubblici, igiene, sicurezza e marciapiedi decenti sono utopia allo stato puro. Questo è il parere irreversibile di molti lucidi cittadini del luogo, spesso costretti a marcire nello squallore totale e nel menefreghismo delle istituzioni. Del resto l’unico accreditato baluardo di socialità e solidarietà effettivamente proteso allo sviluppo socio culturale degli abitanti del rione Tescione e non solo era il “Comitato Civico Rione Tescione e Aldifreda”. Lo ricordano con orgoglio i cittadini che solevano avvalersi delle innumerevoli attività virtuose da esso predisposto e del suo spirito di rinnovamento riconosciuto e documentato anche dai media provinciali nel corso degli anni. Un presidio di attivismo culturale e giovanile quello del Comitato, forse troppo scomodo, ingombrante e refrattario alle strumentalizzazioni politiche. “Ecco perché è stato recentemente soffocato con indegna scelleratezza dal Comune di Caserta”, spiegano alcune anziane donne del territorio. Nonostante tutto, il Comitato continua a far parlare di sé, a denunciare e ad operare sul territorio per i diritti dei cittadini grazie all’intrepido presidente Dau e ad alcuni suoi baldi collaboratori. E’ ferma convinzione di troppi abitanti del popoloso rione Tescione che tanto Del Gaudio che Corvino, vetuste conoscenze di obsoleta e senescente politica disfunzionale non si siano mai effettivamente spesi per onorare la dignità dei loro elettori periferici e che “un pallido fiore non restituisce di certo la primavera”. Peccato che in questo complesso e ambiguo scenario il contributo di padre Angelo Piscopo non sia di ristoro per i tantissimi cittadini del luogo. Essi, in verità, non riescono ancora ad identificarsi con sermoni di dantesca ispirazione, litanie a sfondo spiccatamente inquisitorio e macchinose iniziative meditate dal frate, più vicine alla politica delle candidature e delle poltrone che alla gente comune. Sarà forse per questo, spiega una giovane donna del posto che, come è noto, i fedeli del Rione Tescione migrano volentieri verso altre parrocchie. Insomma, una moltitudine di cittadini del Rione Tescione fanno sapere che se la succitata inaugurazione non è un pollice verso o un flop, manca davvero poco. Certamente si è fatto “tanto rumore per nulla”: di questi sotterfugi i contribuenti ne hanno piene le tasche ed hanno imparato a riconoscerli a vista.

 

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