FONTEGRECA – Ambiente e rifiuti, blitz dei carabinieri del Noe a Fontegreca. Individuata una discarica abusiva di oltre 2mila metri quadrati. Il sito, di proprietà comunale, finisce sotto sequestro. Scatta, contestualmente, la denuncia penale a carico del sindaco di Fontegreca, Antonio Montoro. L’azione dei carabinieri del Noe di Caserta – coadiuvati dai militari dell’arma della compagnia del Matese – si è concretizzata ieri mattina in località “Unuomo” dove sono stati scoperti rifiuti di ogni genere fra cui anche rifiuti speciali e pericolosi. Sarebbero state individuate anche lastre di Eternit, pericolose perché contengono amianto. Ora il sito è sotto sequestro, in attesa delle decisioni della magistratura. Le discariche abusive continuano a insozzare il territorio del Matese, così come quello di molti altri comuni. In ogni città il problema connesso alla raccolta dei rifiuti è più o meno diffuso, ma in tutto il territorio vi è la presenza di aree destinate all’abbandono indiscriminato di rifiuti, persino quelli pericolosi, come l’ormai noto eternit. Gli incivili che continuano, per qualsiasi ragione, ad abbandonare tali rifiuti in ogni dove e le istituzioni incuranti e insensibili che fino a oggi non hanno fatto nulla per prevenire e risolvere tale triste e vergognoso fenomeno. Inoltre, abbandonare i rifiuti lungo le strade, nei prati o in zone discoste è illegale e provoca danni all’ambiente, degrado dei nostri boschi e delle nostre aree verdi. Questa pratica inoltre è causa di costi supplementari per recuperare i rifiuti abbandonati o per bonificare le discariche abusive. Il fenomeno delle discariche abusive è talmente diffuso in Italia che la Commissione europea impone urgentemente all’Italia di bonificare centinaia di discariche illegali e incontrollate di rifiuti. Nonostante una precedente sentenza della Corte di Giustizia al riguardo dell’aprile 2007, i problemi sussistono ancora in quasi tutte le regioni italiane e le misure in vigore non sono sufficienti per risolvere il problema a lungo termine. Su raccomandazione del Commissario per l’Ambiente, Janez Potočnik, la Commissione ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea e di imporre un’ammenda forfettaria di 56 milioni di euro (28.089,60 euro per giorno tra le 2 sentenze della Corte) e un’ammenda giornaliera di 256.819,20 euro per ogni giorno successivo alla seconda sentenza fino al giorno della regolarizzazione dell’infrazione.
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