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FRANCOLISE / VENAFRO – L’Europa sperpera in segreto per i droni. E i nostri rappresentanti cosa pensano sulla questione?

FRANCOLISE / VENAFRO – La domanda dovrebbe essere diretta ai rappresentati  del nostro territorio: Aldo Patriciello e  Vincenzo Iovine. Cosa pensano di oltre 300milioni di euro di fondi europei destinati allo sviluppo di droni per l’ordine pubblico? Sono a conscenza di questa “simpatica” spesa? Perchè non hanno ritenuto inviare (come fanno solitamente) un comunicato stampa per far conoscere alla gente la loro posizione sulla vicenda? Ormai la burocrazia di Bruxelles è fuori controllo: senza che alcuno abbia potuto mettere becco sono stati spesi 315 milioni di euro per lo sviluppo droni che saranno destinati principalmente al controllo dell’ordine pubblico e dell’ordine sociale. E come se non bastasse una linea di credito di 70 milioni – come riferisce Statewatch, un’organizzazione che ha per obiettivo la verifica del rispetto delle libertà civili all’interno dell’Ue – sarebbe stata inserita di straforo nella nuova legislazione europea sul controllo del traffico aereo per il 2014, come “priorità politica”. Nessun parlamentare europeo o degli stati componenti è venuto a conoscenza di tutto questo e nessuno è stato consultato per capire lo scopo di questi droni che dovrebbero entrare in servizio nel 2020: tutto è passato direttamente tra la lobby della Unmanned Vehicle Systems (UVS) International, raggruppamento di imprese per la sicurezza e i burocrati di Bruxelles, al di sopra e al di sotto di qualsiasi controllo democratico, come avviene ormai per mille cose. I soldi dei cittadini vengono dilapidati senza alcuna verifica da un famelico branco di 35 mila burocrati e 15 mila lobbisti. Un oceano sommerso dietro il quale si nascondono sperperi e affari, ma che è anche un comodo sistema di occultamento verso gli obiettivi inconfessabili che la governance continentale si prefigge senza darne alcuna notizia ai cittadini e ai loro distratti o complici rappresentanti di Strasburgo. Ecco a che punto siamo arrivati e per fortuna che esistono organizzazioni come Statewatch che almeno riescono a spostare un po’ di polvere. Così almeno qualcosa traspare, ma giusto qualcosina perché la notizia finora è stata pubblicata solo dal Telegraph. Tutto il resto tace aspettando l’altra Europa. Piena di droni.

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