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Cellole – Attentato in municipio, il prete smentisce il sindaco: la camorra non avrebbe fatto cilecca

Cellole – Appuntarsi sul petto il “bollino” di vittima di camorra, specialmente in politica, è sempre un traguardo molto ambito che permette d’essere “illuminato” dai riflettori mediatici ma anche da quelli istituzionali. Così l’attentato, fallito, attuato all’interno del municipio di Cellole è stato subito classificato come “azione della camorra”. Alla base del gesto, secondo alcune ipotesi, ci sarebbe la delibera di giunta municipale – la numero 185 dello scorso 13 dicembre 2023 – con cui il governo locale guidato da Guido Di Leone ha manifestato il proprio interesse “per acquisizione al patrimonio comunale del bene confiscato in Baia Domizia Sud- Viale dell’Erica, 249 – foglio 196 – particella 1631 sub 1 e sub 2”. In sostanza la Giunta Municipale di Cellole ha fatto “voti” all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata l’interesse all’acquisizione del predetto bene al patrimonio comunale per finalità di carattere sociale del bene precedentemente confiscato alla malavita organizzata.
Sarebbe stata questa decisione, secondo Guido Di Leone, a scatenare la rabbia di qualcuno che avrebbe cercato di intimidire l’azione di governo locale con due bottiglie incendiarie. Attentato, per fortuna, fallito.
Non è d’accordo il parroco del paese, don Lorenzo Langella: “la camorra non avrebbe sbagliato. Probabilmente si tratta dell’azione di uno squilibrato”.
Quanto accaduto, pochi giorni fa, all’interno del municipio di Cellole ha generato preoccupazione nell’intera comunità del piccolo centro balneare del litorale domizio. La gente, in particolar modo, si pone qualche domanda come, ad esempio, si tratta di un’azione di qualche squilibrato, una bravata, oppure di un avvertimento? In sostanza chi ha agito ha voluto intimidire il sindaco e l’intera macchina amministrativa di Cellole? In tal caso, quali le ragioni alla base di questo gesto?  Saranno le telecamere di sorveglianza a fornire agli investigatori informazioni importanti agli investigatori che tentano di dare un volto e un nome all’autore di quel gesto. Intanto la casa municipale oggi ha riaperto normalmente al pubblico. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, guidati dal capitano Russo, della Compagnia di Sessa Aurunca conducono le indagini sul caso.

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